Violenza nelle discoteche palermitane, chiesto incontro in Prefettura
“Non possiamo andare a lavorare senza sapere in che condizioni torneremo a casa”, afferma Marcello Catalano, lavoratore con esperienza ventennale nel settore e coordinatore per la Fisascat Cisl
Dopo gli episodi di violenza che nelle ultime settimane hanno interessato le discoteche palermitane, la Fisascat Cisl chiede un incontro alla Prefettura di Palermo.
“Abbiamo richiesto apposito incontro al Prefetto, da convocare alla presenza del Sindaco, dell’Assessore alle Attività Produttive, del Questore, dell’Assessora con delega alla Sicurezza e della Presidenza di Confcommercio, per trovare urgenti soluzioni a tutela dei lavoratori impiegati in questo settore”. Così affermano Stefano Spitalieri e Mimma Calabrò della Fisascat Cisl Palermo Trapani. “Sono centinaia i lavoratori che, ormai troppo spesso, rischiano la propria incolumità durante il proprio turno lavorativo”.
“Non possiamo andare a lavorare senza sapere in che condizioni torneremo a casa”
“Mai avremmo potuto immaginare di ritrovarci a vivere a scene di questo tipo– afferma Marcello Catalano, lavoratore con esperienza ventennale nel settore e coordinatore per la Fisascat Cisl –. Scene ormai da copione che vedono anche giovanissimi scagliarsi con una violenza inaudita contro i buttafuori dei locali. Ormai troppe le storie di colleghi che sfiorano per un pelo le tragedie. Non possiamo andare a lavorare senza sapere in che condizioni torneremo a casa”.
Violenza nelle discoteche, attività in difficoltà
“Per non parlare del fatto che – continuano Spitalieri e Calabrò – in seguito al verificarsi di fenomeni di questo tipo, sono tantissime le attività che restano chiuse, costringendo i lavoratori a fermarsi per parecchie settimane. È necessario trovare urgenti soluzioni per arginare tali tipi di fenomeni e siamo certi che l’incontro con la Prefettura non potrà che dare una svolta alla situazione non soltanto per i lavoratori che rischiano quotidianamente la propria vita ma anche per tutte le imprese sane del settore che, dopo anni di chiusure, mai avrebbero potuto immaginare di ritrovarsi a vivere vere e proprie scene da far west”.
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