“Attimi di colore”: è il titolo della nuova personale dell’artista Rosario Genduso, in programma dal 9 agosto al 1 settembre ad Alimena, in provincia di Palermo.
In mostra, nei locali del Circolo dei Civili, circa cinquanta opere realizzate con tecniche miste, dal pouring allo spatolato.
“Il titolo della mostra – spiega Rosario Genduso – nasce dalla mia volontà di regalare, a chi osserva, almeno un attimo di colore attraverso la visione di ogni opera”.
“L’auspicio – prosegue – è che nella mente del fruitore rimanga un piacevole attimo di colore, appunto, che arriva attraverso lo sguardo e le sensazioni che si scatenano”.
Il vernissage si terrà alle 19:00 alla presenza dell’artista e di Mirella Mascellino, docente e giornalista, che illustrerà i contenuti della mostra.
L’ingresso è gratuito.
L’arte pittorica di Rosario Genduso racconta il paesaggio, con particolare attenzione rivolta al mare, ai prati e ai monti.
Predilige i colori accesi e materici, dei quali si avvale per raffigurare un mondo esterno dove l’elemento naturale è predominante.
“Utilizzo spatole e pochi pennelli – precisa l’artista di origini madonite – e amo i riflessi”.
Il risultato è una pittura elegante e raffinata, che rimanda per molti versi a Vincent Van Gogh.
Che, non a caso, è il pittore più amato da Rosario Genduso.
Le opere esposte sono state realizzate nel corso degli ultimi due anni, e testimoniano la crescita artistica di un pittore che ormai non è più classificabile come “emergente”.
Si tratta, semmai, di un artista in piena evoluzione, che riserva novità sempre interessanti in occasione delle proprie mostre personali.
Le ultime, in ordine temporale, sono state “Emozioni a colori” e “Colors Experience” a Cefalù.
Ma l’artista ha già esposto anche a Palermo, a Lercara Friddi – dove si sono tenute le personali intitolate “Vibrazioni colorate” e “Sinergie di colori” – e a Roma, nell’ambito di una mostra dedicata al centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini.
Nell’arte di Rosario Genduso, la semplicità non sconfina mai nella banalità, anzi.
Rappresenta piuttosto la chiave d’accesso all’interiorità dell’osservatore, che viene indotto a compiere un percorso introspettivo e a riscoprire i preziosi dettagli che animano la natura.
Ovvero, un mondo che è “altro”, rispetto all’ossessività dei ritmi urbani.
In tal senso, nel linguaggio espressivo dell’artista è racchiuso un invito ben preciso: volgere lo sguardo verso la bellezza e immergersi nel colore per recuperare la capacità di osservazione e introspezione.
Una possibilità che si rischia di smarrire in un mondo spesso disumanato.
Ecco che l’arte si riappropria di uno dei propri ruoli fondanti: donare leggerezza, benessere e positività.