Almaviva, lavoratori commessa Ita annunciano lo sciopero: ecco quando

Tiene ancora banco il tema legato alla mancata applicazione della clausola sociale. I lavoratori Almaviva, per protesta, incroceranno le braccia durante un intero turno di lavoro

almaviva

Non si ferma la protesta dei lavoratori Almaviva operanti nella commessa Ita, ex Alitalia. Prosegue infatti la protesta per la mancata applicazione della clausola sociale, in seguito al cambio di appalto da Alitalia ad Ita. Così, per fare sentire la loro voce, i lavoratori hanno proclamato uno sciopero per il prossimo 4 ottobre, dalle ore 9.30 alle ore 12.00.

Durante la mattinata di lunedì, infatti, presso la sede Covisian di via Ugo La Malfa 102, i lavoratori incroceranno le braccia per l’intero turno di lavoro, con un presidio statico previsto nel rispetto di tutte le normative anti-covid. A renderlo noto le segreterie territoriali e le rsu Almaviva Palermo SLC CGIL- FISTEL CISL – UILCOM UIL – UGL TLC.

LE MANIFESTAZIONI DEGLI ULTIMI GIORNI

Diverse le manifestazioni di protesta che si sono tenute in questi giorni a Palermo, ultima delle quali lo scorso 27 settembre nei pressi della stazione Notarbartolo e pochi giorni prima a Piazza Politeama. Eventi durante i quali anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, era intervenuto a tutela dei lavoratori, il cui posto di lavoro è messo seriamente a rischio dagli ultimi avvenimenti. “È paradossale che un’azienda interamente pubblica col consenso del governo non applichi la clausola sociale valida per tutte le aziende operanti nel settore. – Aveva dichiarato Orlando -. Con un’altrettanto paradossale conseguenza che qualcuno potrebbe obiettare. E cioè che si configuri una censura a livello europeo per violazione del principio di concorrenza”.

Ancora una volta – Aveva proseguito il primo cittadino– l’amministrazione comunale è al fianco di centinaia di lavoratori per seguire una vertenza che costituisce un imminente pericolo non solo per la città ma per un intero settore.  Siamo di fronte ad un comportamento irresponsabile. Perché se passa il principio che si può andare in deroga alla clausola sociale dei lavoratori persino per aziende a capitale pubblico, ogni privato si sentirà legittimato a lasciare a casa migliaia di lavoratori. Rischia di essere una beffa clamorosa per l’intervento pubblico nell’economia. Il governo non può coprirsi il volto con questa maschera di vergogna.