AMAT, sindacati chiedono incontro al Comune: “Servizio carente e ancora nessuna risposta concreta”

Una nota dei sindacati di categoria avverte: “L’Azienda si troverà costretta a sopprimere ancora il 50% del servizio per mancanza di autisti e per giunta in prossimità dell’apertura dell’anno scolastico e la ripresa dell’esercizio invernale che prevedrebbe circa 180 vetture in linea”

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I sindacati AMAT tornano a chiedere un incontro col Comune di Palermo, dopo quello tenutosi nel pomeriggio dell’1 agosto scorso.  

“A distanza di un mese dall’incontro con il Comune, sui nodi dai quali dipende il futuro di Amat e dei servizi ai cittadini, quali il contenzioso fiscale, l’adeguamento del contratto aziendale nonché la mancanza di personale, non abbiamo ricevuto alcun riscontro e risposte in termini concreti. Intanto l’Azienda si troverà costretta a sopprimere ancora il 50% del servizio per mancanza di autisti e per giunta in prossimità dell’apertura dell’anno scolastico e la ripresa dell’esercizio invernale che prevedrebbe circa 180 vetture in linea”. A scriverlo in una richiesta di incontro urgente rivolta al sindaco Lagalla, al vice sindaco Varchi, all’assessore alla Mobilità Maurizio Carta e al Presidente Amat Cimino, sono i sindacati dell’azienda, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Ugl, Cobas Trasporti, Orsa Trasporti.

SINDACATI AMAT: “DIPENDENTI AL LAVORO NONOSTANTE LE CONTINUE AGGRESSIONI”

 “Nonostante le continue aggressioni subite dal personale da parte di un’utenza delusa ed esasperata dalla mancanza del servizio o dalle concause che ne derivano, autisti e controllori, con abnegazione e diligenza svolgono il loro lavoro”. Così sottolineano Gaetano Bonavia (Filt Cgil), Salvatore Girgenti (Fit Cisl), Franco Trupia (Uil Trasporti), Fabio Danesvalle (Faisa Cisal), Corrado Di Maria (Ugl) Carlo Cataldi (Cobas Trasporti) e Giuseppe Taormina (Orsa Trasporti).

“Chiediamo che si sblocchi sin da subito ogni atto propedeutico e utile all’immediata assunzione degli autisti mancanti in organico, anche perché non ci sono più margini di mediazione nel momento in cui viene meno la sicurezza del personale e del futuro aziendale, fortemente messo a rischio dalle tante ‘scelte’ del passato”. 

“I lavoratori sono pronti a ogni forma di mobilitazione consentita, per protestare e informare i cittadini delle oggettive responsabilità legate alla scarsa qualità del servizio e al futuro sempre più precario dell’Azienda, che rischia una pericolosa deriva senza un intervento immediato della proprietà o di chiunque abbia titolo ad intervenire”.

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