L’assegno unico per i figli partirà da gennaio, mese in cui sarà possibile presentare le domande. Ma gli importi arriveranno a partire da marzo. Il beneficio è destinato alle famiglie con uno o più figli a carico. L’importo varierà in base al reddito. La forbice va da un minimo di 50 euro a un massimo di 180 euro a figlio. Ma vediamo la misura nel dettaglio: a chi spetta e quanto.
L’assegno unico è un sostegno economico che verrà erogato alle famiglie italiane che hanno uno o più figli. Gli importi varieranno in base al reddito (l’Isee) e al numero di figli. Tutti i dettagli su tempi e modalità di erogazione dell’assegno saranno contenuti nel decreto attuativo che il governo dovrebbe esaminare in consiglio dei ministri la prossima settimana. Il beneficio sarebbe dovuto partire a luglio 2021 ma i tempi sono slittati e quest’estate è entrato in vigore l’assegno temporaneo, definito ‘ponte‘, in attesa del definitivo. L’assegno ponte è rivolto a famiglie con figli, per disoccupati e autonomi con un reddito massimo di 50mila euro.
L’assegno unico per i figli prevede importi differenti in base al reddito familiare. In media, si va dai 50 euro ai 180 euro a figlio. In particolare, per i redditi più bassi si calcolano importi fra i 175-180 euro a famiglia. Secondo l’Inpe, circa la metà delle famiglie italiane ha Isee sotto i 15mila euro, quindi avranno importi di 180 euro a figlio. Il contributo sarà maggiorato a partire dal terzo figlio, con la possibilità di arrivare fino a 250-260 euro. Previsto anche un incremento nel caso di nuclei in cui entrambi i genitori lavorino, favorendo la natalità da una parte e il lavoro femminile dall’altra.
L’assegno universale è destinato a tutte le famiglie italiane con figli. Potranno richiederlo i lavoratori autonomi e dipendenti, così pure i disoccupati. Nel caso dei dipendenti, il beneficio sostituirà le detrazioni fiscali per i figli a carico (i vecchi assegni familiari) e ogni altra forma di sostegno per i nuovi nati. E’ valido per i figli a carico fino ai 21 anni.
Dopo l’esame in Consiglio dei ministri, il decreto attuativo dovrà passare al vaglio delle Commissioni parlamentari competenti e a quello della Conferenza Unificata, posticipando l’ok finale probabilmente alla metà di dicembre, troppo a ridosso a gennaio.
Quindi, il governo avrebbe deciso di fare partire le domande a gennaio ed erogare gli aiuti a marzo. E da gennaio a marzo le famiglie non percepiranno alcun aiuto? In teoria non sarà così. Secondo indiscrezioni, l’assegno ponte ad oggi previsto sino a dicembre, e gli altri assegni saranno prorogati sia a gennaio che a febbraio. L’assegno unico partirebbe a marzo 2022 e poi erogato da marzo a marzo di ciascun anno.