Reperti in arrivo da Atene a Palermo. Al via accordo culturale con la Grecia

Una sinergia che vede protagoniste prestigiose istituzioni museali e che assegna alla Sicilia un ruolo di primo piano nello scenario mediterraneo dei reperti archeologici

Dalla Grecia arriva in Sicilia una statua della Dea Atena

Atene accoglie il frammento del Partenone custodito negli spazi del Museo Archeologico Regionale “Antonino Salinas” a Palermo e dalla Grecia arrivano due reperti nel capoluogo siciliano.
È un accordo strategico e di straordinaria importanza internazionale quello che la Regione Siciliana ha siglato con il Paese ellenico, nel nome di un idem sentire in tema di beni culturali.
In programma diverse iniziative in sinergia, che si fondano sul sentimento di fratellanza culturale legato al riconoscimento delle comuni radici mediterranee.
Una relazione profonda, quella tra Sicilia e grecia, antica e molto viva.
I soggetti firmatari dell’intesa sono il Museo Archeologico Regionale “Antonino Salinas” e il Museo dell’Acropoli di Atene, rispettivamente diretti da Caterina Greco e Nikolaos Stampolidis.

Il frammento di una lastra appartenente al fregio orientale del Partenone
Il frammento di una lastra appartenente al fregio orientale del Partenone

I DETTAGLI DELL’ ACCORDO

L’intesa prevede che per un periodo di quattro anni, rinnovabile una sola volta, il Museo “Antonino Salinas” trasferisca al Museo dell’Acropoli di Atene il frammento in marmo pentelico di un lastra che appartiene al fregio orientale del Partenone.
Nello specifico, il reperto raffigura il piede di Artemide, Dea della Caccia, seduta in trono.
Oppure, di Peitho, Dea della persuasione e della seduzione.
Il cosiddetto “Reperto Fagan” si trova attualmente in Sicilia.
Fa parte della collezione archeologica del console inglese Robert Fagan, dal quale trae il nome, acquistata dalla Regia Università di Palermo nel 1820.
In cambio, da Atene arriveranno a Palermo due importantissimi reperti delle collezioni del Museo dell’Acropoli.
Si tratta, nello specifico, di una statua acefala di Atena e di un’anfora geometrica.

La statua acefala della Dea Atena in procinto di arrivare in Sicilia
La statua acefala della Dea Atena in procinto di arrivare in Sicilia

Le due opere sono rispettivamente databili alla fine del V alla prima metà dell’VIII secolo avanti Cristo.

UN GESTO DALLA VALENZA FORTEMENTE SIMBOLICA

Il ritorno del frammento del Partenone ad Atene è stato voluto dall’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana Alberto Samonà.
Un gesto dalla valenza fortemente simbolica, condiviso con il ministro della Cultura e dello Sport della Repubblica Greca, Lina Mendoni.
La Sicilia, si intesta dunque il ruolo di apripista, a livello internazionale, in materia di ritorno in Grecia dei reperti del Partenone.
Omaggiando la cultura ellenica e dando, significativamente, il proprio contributo al dibattito in corso da tempo nello scenario mondiale.
Il protocollo prevede anche l’organizzazione di mostre e iniziative di rilievo internazionale in regime di partnership tra le due realtà museali.

UN ASSE CULTURALE TRA ITALIA E GRECIA

La volontà della Sicilia, in realtà, sarebbe quella di un ritorno del reperto in Grecia a tempo indeterminato.
Si tratta, in realtà di una pratica attualmente in discussione in Italia, in seno al “Comitato per il recupero e la restituzione dei Beni Culturali” istituito presso il Ministero della Cultura.
Nello specifico, la collaborazione tra Sicilia e Grecia rappresenta un sigillo d’eccezione per la koinè mediterranea.
Iniziata al tempo della Grecia classica con le sue colonie nell’Italia meridionale, ancora oggi connota gli intimi legami culturali tra l’Italia e le istituzioni elleniche.