Politica

Attesa per il monitoraggio, Sicilia a rischio zona rossa per due settimane

Si terrà nella giornata odierna il consueto monitoraggio sull’andamento del contagio da Coronavirus in Italia. In base all’andamento della curva e all’indice Rt si stabiliranno i nuovi colori delle regioni, che non potranno tornare in giallo almeno per tutto il mese d’aprile. In Sicilia, questa che si sta concludendo, è stata una settimana di vero e proprio caos: iniziata prima con l’inchiesta sui dati dei contagi falsificati con l’arresto di tre persone e le conseguenti dimissioni dell’assessore Razza; poi dopo un giorno di stop “forzato” sull’aggiornamento dei contagi da Covid-19, l’errore della Regione nel trasmettere i dati a Roma. La Sicilia rischia concretamente la zona rossa.

Nel bollettino dell’1 aprile sono risultati 1.282 nuovi positivi nell’isola con un incremento nelle ultime 24 ore del 53% di contagi rispetto al 31 marzo. Inoltre, il tasso di positività è passato dal 9% al 12,4%. La provincia più colpita rimane Palermo con 511 nuovi positivi e un’incidenza vicina ai 250 positivi su 100 mila abitanti; il sindaco Leoluca Orlando ha anche lanciato un appello al commissario Renato Costa e alla direttrice dell’Asp del capoluogo per avere dati certi e costantemente aggiornati.

LA SITUAZIONE DEL PAESE

In Italia potrebbero passare dalla zona rossa a quella arancione Campania e Veneto; a rischiare di finire nell’area a maggior rischio pandemia sono Liguria, dove il presidente Toti ha disposto zona rossa nel Ponente ligure, e Basilicata. Per le altre regioni, invece, con il monitoraggio odierno dovrebbe rimanere tutto invariato con la conferma in zona rossa per Toscana, Calabria e Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia (rosso rafforzato) e le Province autonome di Trento e Bolzano. Lazio in zona arancione.

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Redazione PL