Il lavoro che non c’è, in Sicilia più che altrove, impone serie riflessioni, a maggior ragione in tempo di pandemia. La gente chiede meno chiacchiere e più risposte certe, e di certo non può giovare a nessuno una guerra generazionale in ambito occupazione. Ecco che allora desta più d’una perplessità la vicenda legata ai navigator, in tutto 409, “arruolati” nei vari centri per l’impiego dell’Isola nonostante la nutrita presenza di sportellisti. “Garantire l’erogazione uniforme del servizio, nel rispetto dei LEP, in favore dei beneficiari del RdC”. Questa la mansione dei cosidetti tutor del reddito di cittadinanza, i cui contratti, dal prossimo 30 aprile andranno in scadenza.
Lavoratori, per lo più giovani che, stando a quanto afferma l’assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, Antonio Scavone. “Hanno gestito pienamente l’attuazione del loro piano personalizzato sia in presenza che da remoto. Insomma per dirla in una parola, assolutamente promossi. Sono i numeri a parlare – prosegue Scavone – gli stessi che dimostrano una gran mole di lavoro effettuato dai navigator, che non si può disperdere e che secondo noi deve necessariamente continuare“. Ma è quì che si crea il corto circuito con gli ex sportellisti, circa un migliaio, della formazione professionale. Lavoratori con alle spalle anni di esperienza che, nel 2010 sono stati estromessi dal bilancio Regionale del Governo Lombardo. Neanche il progetto Europeo di 3 anni più 3 anni ha avuto seguito. Tanto che, nel seguente Governo Crocetta non sono stati più finanziati gli operatori degli sportelli multifunzionali.
“E’ una battaglia che ho affrontato da anni in prima persona” precisa Adriana Vitale, ex sportellista dei Centri per l’Impiego di diversi comuni dell’agrigentino intervistata da Palermo Live. “Siamo stati a Roma, dove ho personalmente interloquito con Di Maio . Come conferma una registrazione, il ministro afferma chiaramente quanto superfluo sarebbe stato per lui assumere lavoratori da qualificare dal momento che in Sicilia il personale presso i centri dell’impiego non mancava di certo. L’incoerenza, divenuta vera e propria umiliazione nei nostri confronti, si è verificata quando lo stesso ministro ha incontrato i navigator. La sua affermazione riguardante il fatto che i giovani come lui, capiscono meglio cosa vuol dire non avere un lavoro, per gente dai cinquant’anni in su, penalizzata fortemente dall’età, qualora dovesse perdere un’occupazione suona come la più beffarda delle dichiarazioni.”
Trapela amarezza dalle parole di Adriana Vitale. Anche quando fa riferimento ad un primo interessamento, poi caduto nel vuoto, da parte dell’Assessore Scavone affinchè la vertenza degli ex sportellisti potesse trovare una soluzione. “Bisogna trovare una sistemazione agli ex sportellisti della formazione professionale, si tratta di figure professionali con tanta esperienza alle quali dare una risposta“. Furono queste le parole di conforto e di interesse che, ai primi di giugno del 2019, Scavone rivolse al presidente Parisi durante la visita al centro per l’Impiego di Catania al cospetto di tanti dipendenti. “Promesse cadute nel vuoto – afferma la Vitale – , e che oggi, alla luce della presenza tra i navigator di figli di pezzi grossi dell’amministrazione regionale, inducono a riflessioni.”
“Siamo adesso in attesa del concorso pubblico, dove abbiamo chiesto a gran voce il prerequisito dell’esperienza. Ciò senza chiaramente estromettere nessuno perchè anche i giovani hanno il diritto di provare. Abbiamo 15 anni di esperienza nella pubblica amministrazione essendo stati qualificati per svolgere determinate mansioni in ambito delle politiche attive del lavoro con i soldi pubblici della Regione. Una richiesta, quella di potere vantare l’esperienza in materia, volta a sventare la beffarda decisione dell’ultimo bando di concorso. Laddove si è finito per avvantaggiare i navigator, considerato che, uno dei requisiti imprenscindibili era il possesso della laurea. La risoluzione della vertenza per noi ex sportellisti passa proprio da ciò – auspica Adriana Vitale. Non saremo tutti e 1.000 a riottenere il posto di lavoro, ma almeno, per tanti di noi sarà possibile giocarsi la partita senza essere penalizzati come è avvenuto in occasione della precedente selezione”.