I dipendenti delle aziende private, da sempre sotto pressione rispetto ai colleghi delle aziende pubbliche (AMAT, AMT, ATM, AST, CIRCUM ETNEA ECC), da oltre un anno si trovano ad affrontare una situazione lavorativa allucinate. Una situazione precipitata a causa della pandemia. Oltre ai turni massacranti ( 15 ore di nastro) che mettono a repentaglio anche l’incolumità dei passeggeri, oggi devono combattere anche la crisi economica.
Con l’avvento del Covid molti servizi sono stati sospesi ed il personale collocato al fondo bilaterale di solidarietà. Da qui una riduzione apparente del 20% di fatto, con il venir meno tale riduzione tocca punte del 50%. Tutto questo mentre le aziende, pur non avendo effettuato i servizi, incassano un corrispettivo del 100% (167milioni di euro versati dalla Regione Sicilia).
Come se ciò non bastasse a minare la serenità degli autisti, adesso, a causa di un ritardo nell’erogazione dei corrispettivi, le aziende hanno comunicato il ritardo nella corresponsione degli stipendi. Ciò sta creando un ulteriore elemento di preoccupazione. Disagio che, inevitabilmente, rende ancora più precaria quella serenità psicologica che necessita ad un conducente di autobus per garantire la sicurezza e l’incolumità dei passeggeri.
Per tali motivi la FAISA CISAL ha deciso di attivare le prescritte procedure di raffreddamento con l’Associazione Datoriale ANAV SICILIA, che rappresenta le imprese private di TPL. Ciò al fine di trovare soluzioni rapide per rasserenare il settore, ma non escludendo uno sciopero ad oltranza senza alcuna garanzia dei servizi per l’utenza. Nella nota i sindacati spiegano: “Abbiamo informato tutti gli organi preposti, il Presidente delle Regione Sicilia, l’Assessore Regionale alla Mobilità, il Prefetto di Palermo. Ciò al fine di scongiurare una astensionedei dipendenti che provocherebbe notevoli disagi alla collettività. Soprattuttoper studenti e pendolari che per motivi di studio o lavoro saranno costretti ad utilizzare i propri mezzi“.