“Emanuela Orlandi è sepolta nei sotterranei di Castel Sant’Angelo”. Così scrive Antonio Goglia, ex carabiniere e impiegato comunale di San Giorgio a Cremano, in una lettera inviata al sostituto procuratore Stefano Luciani, incaricato di riaprire le indagini sul caso della ragazza scomparsa nel 1983 in Vaticano.
“Nei sotterranei del Castel Sant’Angelo, dietro una porta rinforzata, c’è una stanza di circa 20 metri quadri nella quale dovrebbero trovarsi resti umani, compresi quelli di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori”. Dichiarazioni forti quelle dell’ex carabiniere che stanno facendo discutere parecchio. Possibile clamorosa svolta nel caso delle due ragazze sparite nel nulla o altro tentativo di apparire?
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Per il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, non vi è alcun dubbio: “È pura follia, com’è possibile che gli venga data tutta questa attenzione? Lo conosco da anni, è uno che racconta frottole”. Già in passato – ricorda l’Orlandi – aveva scritto in procura, ogni volta con ipotesi senza riscontri, ipotesi completamente diverse tra loro. È passato, come movente, dalla teologia della liberazione, ai preti pedofili di Boston, al terrorista Carlos, ai Marrani e altri. Il fatto allucinante è proprio che tutti gli vanno dietro – conclude Orlandi – Questo crea la solita confusione. Poi in un momento particolare come questo è assurda questa cosa, veramente assurda”.