Geraci Siculo Borgo dei Borghi, un’occasione da non perdere

Il Comune del Parco delle Madonie è l’unico a rappresentare la Sicilia a livello nazionale nella trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro” su Rai 3

Dopo la vittoria di Gangi, Montalbano Elicona, Sambuca di Sicilia e Petralia Soprana potrebbe essere Geraci Siculo, Comune palermitano del Parco delle Madonie, ad aggiudicarsi il titolo di “Borgo dei Borghi“. Rimangono pochi giorni per consentire all’incantevole località dalle antiche origini medievali di arrivare alla finale del 4 aprile.
Un’occasione imperdibile, quella offerta dalla trasmissione in onda su Rai 3, “Alle falde del Kilimangiaro” condotta da Camilla Raznovich, che organizza e promuove l’appassionante sfida giunta ormai all’ottava edizione.
Riflettori della Rai accesi sulla Sicilia, dunque: precisamente, su una porzione di territorio ricca di biodiversità e risorse naturali ed etnoantropologiche.

UNA STORIA ANTICHISSIMA

Geraci Siculo vanta una storia nobiliare molto antica, che si evince dall’impianto urbanistico medievale.
Quasi la metà del territorio ricade nell’area del Parco e ciò offre ai visitatori e ai turisti l’opportunità di effettuare itinerari di grande impatto naturalistico e paesaggistico.

La Chiesa Madre di Geraci Siculo
La Chiesa Madre di Geraci Siculo


Ma anche di grande rilievo dal punto di vista architettonico: il borgo annovera al proprio interno numerosi edifici di culto, tra i quali spicca la Chiesa Madre, il cui primo impianto risale al XII secolo.
La festa del calendario religioso più amata e seguita dai geracesi è il Santissimo Crocifisso, che si tiene il 3 maggio con una processione imponente e solenne.

COME SI VOTA

Il concorso nazionale ha avuto inizio a partire dalle 17:00 dello scorso 7 marzo.
Sarà possibile votare fino alle 23:59 di domenica 21 marzo, sul sito della RAI: www.rai.it/borgodeiborghi o su www.raiplay.it.
È possibile esprimere un voto al giorno per una sola preferenza.
Chi è già in possesso di credenziali Raiplay può effettuare direttamente il login al sito e, dopo l’autenticazione, esprimere la propria preferenza di voto.
Gli utenti non ancora registrati per votare dovranno creare un’ utenza Raiplay indicando username, password ed indirizzo e-mail di riferimento.
Il voto via rete è gratuito.

GLI APPELLI

Personaggi del mondo dello spettacolo, esponenti della cultura, della politica, gente comune.
Si moltiplicano gli appelli e le indicazioni di voto, nella piena consapevolezza delle ricadute virtuose che la vittoria di Geraci Siculo comporterebbe per l’intera Sicilia.

Geraci Siculo ha origini molto antiche
Geraci Siculo ha origini antiche, come testimonia l’impianto urbanistico medievale


“Votiamo Geraci Siculo e porteremo in alto la Sicilia”: lo ha chiesto, nei giorni scorsi, il presidente dell’Unione Madonie Pietro Macaluso a tutti i cittadini dei Comuni del Parco e ai siciliani.
Un’indicazione pienamente condivisa dalla Regione Siciliana che ha chiesto di attivarsi per il piccolo centro. Tra i sostenitori più convinti dell’incantevole borgo madonita ci sono i palermitani Salvo Ficarra e Valentino Picone che, sulla loro pagina facebook invitano a votare. Un altro autorevole endorsement arriva da Teresa Mannino, che ha sempre sottolineato con orgoglio le proprie origini madonite.

LE SUGGESTIONI LETTERARIE DI UN TESORO ANTROPOLOGICO

L’attrice comica e conduttrice palermitana ha vissuto una magica esperienza nella piazza Sant’Antonino di Geraci Siculo nell’agosto del 2016, in occasione della presentazione della fiaba “L’Aquila che suona” a cura di Edizioni Arianna.
Una favola poco nota, raccolta da Giuseppe Pitrè – considerato il fondatore della demopsicologia – proprio a Geraci Siculo, dalla voce di Giuseppe Antista, mulattiere.
Un racconto che impreziosisce ulteriormente “Turutun Turutun Turutun”, la collana delle più belle novelle popolari siciliane del medico siciliano.
Fu proprio Teresa Mannino a leggere la fiaba ai bambini in modo appassionato e coinvolgente.
Riscritta in italiano da Emanuele Buttitta, narratore e studioso delle tradizioni popolari, l’opera si arricchisce delle illustrazioni di Marcella Brancaforte.
Il testo siciliano di Giuseppe Pitrè in appendice e la postfazione di Antonino Buttitta completano il tutto.
La collana nasce dalla collaborazione con il Museo di Arti e Tradizioni popolari “Giuseppe Pitrè” e con l’Accademia di Belle Arti di Palermo.