Gesto estremo di una ragazzina 12enne: Tik Tok colpisce ancora?
La modalità con cui si è tolta la vita ricorda da vicino quella che, a gennaio, a causa del social cinese, provocò la morte di una bimba di 10 anni a Palermo.
Una tragedia immane, che sconvolge la periferia di Torino, per la precisione Borgofranco di Ivrea, dove è ubicato l’appartamento in cui si è tolta la vita una 12 enne. Si tratta di una ragazzina che, all’interno della propria cameretta, è stata trovata con la cintura di un accappatoio stretta intorno al collo. Intanto, la procura di Ivrea ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio. Da rilevare inoltre un retroscena su cui gli investigatori stanno cercando di fare chiarezza. La modalità con cui è stato causato il decesso, ricorda una delle sfide mortali in auge su Tik Tok. Una delle quali, a gennaio, a Palermo, era costata la vita a una bambina di 10 anni. Anche per questo gli investigatori stanno scandagliando il cellulare e il computer della ragazzina.
IL PARERE DEI PROCURATORE CAPO
Quello che emerge nel caso di Borgofranco, però, è piuttosto un piano organizzato chiacchierando tra amiche senza il filtro di chat e social. “Al momento non sembra emergere l’elemento della sfida“, spiega il procuratore capo Giuseppe Ferrando. Se la ragazzina aveva progettato di togliersi la vita o di tentare un’azione estrema andata troppo oltre potrebbe non averlo progettato da sola. Altre amiche, sospettano gli investigatori, avrebbero pianificato di percorrere quella stessa strada ma poi, per fortuna non lo hanno fatto. La procura ha chiesto di analizzare le centinaia di chat trovate sul cellulare della ragazzina anche per chiarire il contesto in cui questo piano potrebbe essere maturato ma che, con ogni probabililtà, è stato deciso parlando di persona tra amiche.”E’ un’analisi che richiederà tempo”, spiega Ferrando.
I FAMILIARI RIFIUTANO IPOTESI SUICIDIO
Convince poco i famigliari l’ipotesi che la ragazzina abbia voluto suicidarsi. A tal proposito, Domenico, lo zio dichiara.“E’ colpa di quel social network che hanno i ragazzini, TikTok”, ribadisce puntando il dito su un’ipotesi che al momento non emerge con chiarezza ma che potrà essere esclusa del tutto solo con l’analisi del cellulare, del tablet e del telefonino della ragazzina. “Non si sarebbe mai suicidata. Solo ieri abbiamo parlato di quello che avrebbe voluto studiare alle superiori – dice ancora lo zio – Per fortuna siamo riusciti a sbloccare il cellulare e lo abbiamo consegnato ai carabinieri che indagano”.