Prevista entro mercoledì la cabina di regia, convocata dal premier Mario Draghi, successivamente alla quale si terrà il Consiglio dei Ministri per dare il via alle nuove misure anti contagio legate anche al Green pass.
Mentre Matteo Salvini si dichiara contrario a norme rigide sul modello francese, Pd e Leu, insieme al ministro Roberto Speranza, sostengono la necessità di contrastare l’avanzata della variante Delta con provvedimenti mirati. Secondo il ministro della Salute, così facendo, il Green pass eviterà le chiusure di attività come bar, ristoranti, palestre, cinema, stadi e piscine.
Il decreto stabilirà, inoltre, i nuovi parametri per le fasce di rischio epidemiologico. Oltre all’incidenza dei casi, si terrà contro anche dei numeri dei ricoveri in terapia intensiva e nei reparti ospedalieri.
Il Green pass attesta la guarigione da Covid-19, la negatività accertata da un tampone effettuato nelle ultime 48 ore o la vaccinazione avvenuta. Col nuovo decreto probabilmente il pass sarà rilasciato solo a chi ha ricevuto entrambe le dosi del siero anti Covid.
La presentazione della certificazione verde sarà necessaria per accedere a tutti i luoghi soggetti ad assembramento, dai cinema e i teatri fino ad aerei, navi e treni.
Tasto dolente, invece, l’ingresso in bar e ristoranti. La politica si spacca tra chi sostiene la linea dura e chi, invece, la vede come difficile da attuare e foriera di terrore. Forse potrebbe prevalere l’idea di rendere il Green pass obbligatorio per i ristoranti al chiuso.
Si ipotizzano, inoltre, anche le sanzioni per gli inadempienti. Si parla, ad esempio, di una chiusura di cinque giorni per i gestori dei luoghi pubblici in cui è richiesto il Green pass e di multe da 400 euro per i clienti sprovvisti. Queste sarebbero però ridotte a 260 euro se il pagamento dovesse avvenire entro il quinto giorno.