Ikebana e pittura Sumi-e, terzo incontro del ciclo dedicato allo haiku

Protagonisti Antonietta Ferrari, Elisabetta De Angelis e Fabrizio Corselli

Prosegue il ciclo di video conversazioni dal titolo “Haiku: il valore di un istante”. L’iniziativa giunge domenica 21 febbraio al terzo appuntamento.

Alle 18:30, in diretta streaming sulla pagina Fb degli “Amici del Museo Civico di Castelbuono” si terrà l’incontro dedicato al tema “L’estetica del vuoto nelle arti orientali: Ikebana e pittura Sumi-e”.

Ikebana e pittura Sumi-e sono profondamente connesse con la filosofia retrostante lo haiku.

L’incontro avrà quali protagonisti l’arte “Ikebana” come disposizione dei fiori recisi riportati a nuova vita di Antonietta Ferrari, le opere di “pittura Sumi-e” di Elisabetta De Angelis in cui l’espressione del reale viene ridotta alla sua forma pura e le riflessioni dell’haijin Fabrizio Corselli.

Terzo incontro dedicato al genere haiku

Momenti di riflessione e condivisione per apprezzare il presente, all’insegna delle suggestioni proprie del genere poetico giapponese.

Lo haiku si fonda su una filosofia rivolta all’essenzialità: un linguaggio poetico che, nella sua sintesi e brevitas, cristallizza l’hic et nunc, a partire dall’osservazione della Natura e dalla scelta di un elemento che caratterizza la stessa.

IL BELLO RACCHIUSO IN OGNI ATTIMO

Non solo un genere poetico di origine orientale, dunque, che sta progressivamente conquistando terreno , ma un vero e proprio stile che racchiude un suggerimento.

Essere in grado di cogliere il bello di ogni attimo, per conservarlo ed eternarlo nel futuro.

Un “messaggio” che acquista un significato ancora più profondo in considerazione del particolare momento che l’intera umanità sta affrontando. La pandemia ha reso più evidente il senso di precarietà e fragilità a cui l’umanità è esposta, e il ciclo di incontri “a distanza” vuole raggiungere, coinvolgere e sensibilizzare il maggior numero di persone possibile, da ogni dove, per riflettere e ben predisporsi verso una rinascita.

Lo Haiku ben si presta a creare legami col linguaggio pittorico, fotografico e musicale e può estendersi all’osservazione del paesaggio, “bene comune” per eccellenza.