Matteo Messina Denaro scherza al suo arrivo in carcere all’Aquila. Entrato dopo l’una di notte di lunedì nella casa circondariale La Costarelle, a chi gli ha chiesto i precedenti per completare la scheda anagrafica ha risposto: “Ero incensurato fino a oggi, poi non so cosa è successo”. Non ha chiesto nulla, nemmeno ha voluto mangiare nonostante avesse saltato la cena. E sulla residenza il boss ha risposto di non averne una.
Successivamente ha avuto un colloquio con la psicologa e successivamente la visita medica. Il boss è apparso in buone condizioni di salute, tranne il tumore: insomma un fisico buono, sicuramente di un uomo palestrato.
Per le sedute di chemioterapia il carcere si appoggerà all’ospedale San Salvatore dell’Aquila che dispone di un reparto proprio dedicato ai detenuti del 41 bis. L’obiettivo, però, è quello di trovare una stanza adatta proprio all’interno della stessa casa circondariale per evitare che il detenuto possa uscire.
All’ex latitante, che negli ultimi tempi abitava in un appartamento nel centro di Campobello di Mazara, adesso tocca una cella grande non più di dieci metri quadrati nel supercarcere dell’Aquila.
Sul muro della cella è installata una videocamera che registra minuto per minuto ogni movimento della primula di Castelvetrano. Il boss è controllato 24 ore su 24.
Come per tutti i detenuti al 41 bis, la tv nella cella ha i canali bloccati per impedire ai detenuti alle emittenti regionali e ricevere messaggi in codice.