Un miliardo di tasse inevase, il Comune di Palermo vicino al dissesto
Spesso non funziona neanche la riscossione coattiva. Le possibili alternative per evitare il crollo
I bilanci del Comune di Palermo, in merito alle riscossioni tributarie, sono vicini al rosso fisso. Secondo quanto riporta il Giornale di Sicilia, infatti, solo un contribuente su tre paga regolarmente secondo le scadenze prestabilite. Così molto spesso si è costretti a passare alla “riscossione coattiva”, che però risulta se possibile anche meno produttiva di quella ordinaria. In dieci anni, infatti, le richieste di riscossione hanno superato il miliardo di euro, con poco più del 30% di somme recuperate.
Palazzo delle Aquile, dunque, potrebbe trovarsi presto nelle condizioni di dovere dichiarare il dissesto finanziario. Il disavanzo strutturale ammonta a 79 milioni di euro di crediti difficilmente esigibili; altri 82 milioni di euro, invece, sono destinati al fondo spese legali per le cause perdute con Amia e l’immobiliare Strasburgo.
Tra le soluzioni possibili per evitare che la situazione sprofondi ci potrebbero essere misure a favore degli enti locali. Tra queste quella prospettata dal sindaco Orlando, che prevederebbe il pagamento della Tari all’interno della bolletta elettrica.