Morte Maradona: un occhio che “sembrava un seno” e un cuore molto malato
L’avvocato Luigi Ferrante “Incredibile, non c’era un cardiologo. Le modalità della sua fine amplificano l’amarezza e il profondo dolore”
La triste parabola del Pibe de Oro, scomparso il 25 novembre 2020 a Tigre in Argentina, a cinque mesi di distanza si arricchisce di nuovi e inquietanti capitoli. Diego Armando Maradona, il Dio del Calcio, più che morire è stato lasciato morire. Abbandonato a se stesso, senza adeguate cure nonostante una serie di patologie fisiche le richiedessero.
SITUAZIONE FUORI CONTROLLO
Le accuse mosse ai medici nella morte di Diego Armando Maradona dunque sarebbero quelle di aver ignorato le patologie dell’ex campione argentino. Nella perizia si parla di una “situazione totalmente fuori controllo”, e questo comprende la totale mancanza della strumentazione minima richiesta in casi come questo. Oltre al fatto che la sistemazione predisposta per Maradona fosse inadeguata. Inoltre, negli ultimi giorni di vita ci sarebbe stata “assenza di assistenza medica”. Un quadro sconvolgente, fortificato da alcune testimonianze da parte di personale sanitario e guardie del corpo che avrebbero sottolineato la noncuranza dei due medici.
UNA MORTE EVITABILE
“Atteggiamenti condannabili e contrari all’etica professionale” riporta la perizia. Adesso la magistratura attenderà le repliche dei periti di parte, che potrebbero presentare un’altra versione dei fatti. Al momento questo è quanto, dunque sembra che i familiari di Maradona avessero ragione nel parlare della morte del Pibe de Oro come di un fatto che si sarebbe potuto evitare, almeno qualche mese fa.
RICHIESTO “IL PIU’ GRANDE RISARCIMENTO DANNI DELLA STORIA”
«Ora va pagato il più grande risarcimento danni mai calcolato nella storia»: non usa mezzi termini l’avvocato Angelo Pisani dopo le ultime novità sulla morte di Diego Maradona. Il legale del Pibe de Oro ha spiegato: «La morte di Diego Armando Maradona poteva essere evitata. Ma, fingendo di assisterlo senza curarlo per le patologie necessarie e pensando che potesse valere più da morto che da vivo, falsi amici e medici traditori lo hanno abbandonato e lasciato morire. Come si evince ora anche dalla perizia medica disposta dai giudici che indagano sulla morte del ‘Pibe de oro», riporta il Corriere dello Sport.
GLI INCRIMINATI
La parola chiave è appunto negligenza: Responsabili della salute del Diez, Luque e Cosachov possono essere incriminati per omicidio colposo. Intanto, vale la pena riferire che la perizia ha confermato l’arresto cardio-respiratorio (dovuto a grave insufficienza cardiaca), un edema polmonare e un’acuta cirrosi come cause della morte.