Musumeci: «È necessaria una patente d’immunità per i turisti in arrivo in Sicilia»

Il governatore siciliano ha parlato di riaperture delle frontiere che avverranno gradualmente, consentendo prima dell’arrivo dei turisti stranieri, il libero accesso agli italiani provenienti da altre regioni

Il presidente della Regione, Nello Musumeci è intervenuto nel corso della trasmissione in onda su Rai Radio Uno, “Centocittà”. Tra i temi toccati dal governatore spicca il commento agli assembramenti verificatisi due giorni fa alla Vucciria, luogo della movida palermitana in cui decine di persone tra ragazzi e adulti si sono dati appuntamento fuori alcuni locali e sprovvisti di mascherine. “Credo che la voglia di libertà abbia prodotto alcune situazioni critiche – sostiene Musumeci – perché stare senza mascherina a distanza ravvicinata e creare assembramento viene ampiamente sconsigliato dai tecnici. Sono convinto che non ci sarà il bisogno di ricorrere a sistemi estremi, come chiudere la Sicilia“.

Musumeci ha evidenziato il fatto che aver preventivamente chiuso i confini siciliani al manifestarsi della pandemia abbia avuto ottimi risultati: “Abbiamo chiuso l’Isola alla fine di febbraio, tra tante polemiche, ma alla fine i numeri ci hanno dato ragione. Il senso di responsabilità dei siciliani per circa 8 settimane, ha sorpreso anche coloro i quali, fermandosi a luoghi comuni, sostenevano che al sud era difficile rispettare le norme. Il dato basso è la conseguenza di una condotta responsabile, in Sicilia abbiamo mantentuto la linea del rigore, della prudenza e della fermezza”.

IL TURISMO ESTIVO

Infine il presidente ha parlato dell’arrivo della stagione estiva, con conseguente neccessità di aprire gli accessi per l’arrivo nell’isola: “A decidere se aprire le frontiere della Sicilia per l’estate a turisti e visitatori non sarà mai la politica ma il numero dei contagi, il dato epidemiologico. Se non aumentano i contagi abbiamo buone ragioni per aprire, i primi di giugno, alle altre regioni italiane. Se anche questo sarà accompagnato da dati confortanti allora potremmo pensare all’arrivo di alcune comitive di turisti stranieri natuarlmente adottando tutti gli accorgimenti del caso”.

Secondo il governatore “servierebbe una sorta di patente d’immunità, definendo con le autorità sanitarie le modalità più giuste” per diminuire concretamente l’arrivo di nuovi positivi. Anche se, si tratta soltanto di soluzioni parziali perché “il virus è presente anche nei soggetti asintomatici. Controllare la temperatura corporea ad un turista che mette piede in Sicilia non significa che non sia positivo al covid-19“.

L’obiettivo indicato da Musumeci resta quindi un turismo interno, tra cittadini della stessa regione: “Stiamo pensando maggiormente ad un turismo autoctono, fatto da siciliani che si spostano da una parte all’altra dell’isola, ovvero circa due milioni di persone che nella stagione estiva solitamente si muovono per le vacanze”. I fondi stanziati per aiutare il settore, contenuti nella legge di stabilità, sono circa 70 milioni di euro e come dichiara il presidente: “l’assessore al turismo sta disponendo gli atti per renderli usufruibili alle imprese e per invogliare l’arrivo di visitatori, con degli appositi pacchetti per promuovere le attività turistiche”. 

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