Ancora danni all’area dedicata “al valore delle donne contro ogni violenza” a Palermo, tra via Autonomia Siciliana e via D’Amelio. Il sito è stato dedicato lo scorso 9 ottobre, quale primo progetto di rigenerazione urbana firmato #DonneRigenerAttive. A distanza di soli due giorni da quella data ha però subito il primo danneggiamento. Il secondo si è registrato qualche giorno fa, quando qualcuno ha sottratto una pianta di pomelia dedicata all’agente Emanuela Loi, che perse la vita durante la strage di via D’Amelio in quanto parte della scorta di Paolo Borsellino.
Adesso un altro atto contro l’area dal profondo valore simbolico. E’ stato infatti asportato il masso gemello del masso scartato da Monte Pellegrino, simbolo della solidità del valore delle donne.
L’area dedicata al valore delle donne presenta diverse componenti dal valore simbolico. Innanzitutto, a fianco dell’aiuola, Amat ha rinnovato una pensilina in memoria della strage di via D’Amelio con l’immagine di Emanuela Loi. Qui è riportato il numero telefonico 1522, dedicato alle donne vittime di violenza. I due pannelli sono stati vittime del primo episodio vandalico: uno era stato rotto, l’altro divelto.
Poi vi è il masso scartato da Monte Pellegrino e due alberi di pino, che si ergono dallo spartitraffico e che simboleggiano la protezione da dare ai più deboli. All’interno dell’aiuola, infine, la targa commemorativa dedicata a Rita Atria, Emanuela Loi, Maria Pia Lepanto; Agnese Piraino Leto, Rita Borsellino e a tutte le donne “che hanno tracciato la strada per il rispetto della democrazia, della giustizia e della libertà”.
Amarezza nella parole di Emilio Corrao, componente dell’Associazione Democratica Palermo, nonché ideatore di questa area verde. “Perdonate l’amaro – scrive su Facebook -. Prima i pannelli, poi la pianta dedicata ad Emanuela Loi proprio per giorno 19 (il 19 luglio1992 strage di via D’Amelio muore la prima donna poliziotto in una strage mafiosa), adesso il masso gemello del masso scartato da Monte Pellegrino… Coincidenze che personalmente cominciano a disturbarmi”.
“Non ho amato e non amo chi sta sorridendo del semplice furto di una piantina posata sull’area. Trovo squallido anche questo. Alcuni politici di opposizione si sono messi di traverso quando per necessità l’amministrazione ha dovuto potare il pino che rischiava di cadere e di continuare a rovinare l’aria con le sue radici. Dove sono finiti questi pseudo politici che pur di screditare l’amministrazione pubblica si sono fatti fotografare intenti a dare l’acqua alle piante con una bottiglia di 2 litri quando invece c’era chi con un tubo ogni giorno ha dato l’acqua ad ogni pianta? Dove sono finiti gli pseudo politici che pur di fare uno sgarbo all’amministrazione hanno fatto spiantare due alberi di arance amare che si, avevano i rami secchi, ma il tronco era ancora verde perché c’era chi ogni giorno gli dava l’acqua con un tubo?”.
“Questa città non ama il bello – conclude Corrao -. Il bello dà fastidio. Il silenzio e la facile ironia, piano, piano minano ed uccidono la speranza di ogni cittadino onesto… Pensatela pure come volete. Io non mollo. Resto qui a pulire l’aria. La curerò. La vigilerò fin dove mi sarà possibile e anche oggi stupidamente come qualcuno sostiene, tornerò a fare la denuncia per un semplice masso. Perché le denunce servono. Dicono che io/noi ci siamo e non ci stiamo e vogliamo che lo Stato torni nel territorio. Perché se lo Stato c’è i Cittadini ci sono pure”.