Palermo nella morsa della droga:”Intere famiglie vivono spacciando”
Lo afferma il prefetto Giuseppe Forlani: “Quartieri della periferia come Sperone, Zen, Cep, ma anche del centro come Ballarò coinvolgono nel lavoro tanti nuclei familiari che trovano così una forma di sussistenza esclusivamente in questa attività».
E’ nel corso di una video-conferenza per esaminare il problema della tossicodipendenza in occasione della «Giornata nternazionale contro il consumo e il traffico illecito di droghe», che il prefetto di Palermo, Giuseppe Forlani, traccia un profilo estremamente delicato della realtà del capoluogo siciliano. «Subito dopo la pandemia la mafia ha ripreso in maniera decisa il controllo delle piazze e dell’intera filiera dello spaccio. Un’attività assolutamente centrale e probabilmente, in questa fase, la più importante di Cosa nostra. La quale si caratterizza per una capacità di adattamento, quasi di resilienza, nel recuperare rapidamente lo spazio perduto»
COME L’ARABA FENICE
Le organizzazioni di criminali come l’araba fenice. Per ogni colpo subito, pur tramortite, rinascono, grazie anche a quell’humus fertile rappresentato da un territorio affamato da troppa disoccupazione e ignoranza.
Ma ciò che affiora è anche la presenza del crack come «droga di più facile reperimento. Durante la pandemia si sono diffuse nuove modalità di acquisto via internet che ne hanno agevolato il consumo». Parallelamente a Palermo si è registrato l’abbassamento dell’età dei consumatori, una conferma di un tendenza che si registrava da un po’. Quando un ragazzino di 12 anni si fa di crack è inaccettabile, così come il suo coinvolgimento da parte della sua stessa famiglia per l’attività di spaccio», sottolinea Forlani.
CRESCE LA DROGA SEQUESTRATA
Una tendenza che trova conferma anche nel capoluogo dove l’anno scorso sono state concluse 511 attività antidroga (il 29 per cento sul totale regionale, in aumento rispetto all’anno precedente). Sono stati altresì sequestrati 553 chili di sostanze stupefacenti. E nel primo semestre del 2021 a fronte di un lieve calo del numero di operazioni (227) cresce il quantitativo di droga sequestrata (300 chili).
ORGANIZZAZIONI CRIMINALI DIPENDENTI DA TRAFFICO DI DROGA
«Le organizzazioni criminali sono completamente dipendenti dal traffico di stupefacenti – afferma il questore di Palermo, Leopoldo Laricchia -. Cosa nostra ha nel capoluogo come principale business il traffico di stupefacenti che rappresenta tuttora la principale fonte di reddito. Ma la cosa ancora più grave è che interi quartieri della periferia come Sperone, Zen, Cep, ma anche del centro come Ballarò – conclude – coinvolgono nel lavoro tanti nuclei familiari. Gente che trova così una forma di sussistenza esclusivamente in questa attività».