Pozzallo, sommergibile in immersione: risposta alle navi russe sul canale di Sicilia?

Un “bando di pericolosità per sommergibile in immersione” è stato diffuso dalla Capitaneria di Porto di Pozzallo

sommergibile

Bando di pericolosità per sommergibile in immersione”, valido fino al 14 febbraio. È questo l’avviso che campeggia sul sito ufficiale della Capitaneria di Porto di Pozzallo, nel ragusano.  Il tratto di mare interessato, che riguarda anche le Capitanerie di Siracusa, Gela, Porto Empedocle, “è dichiarato pericoloso – comunica il comandante Donato Zito -. La navigazione, pertanto, dovrà svolgersi con la massima cautela; tutte le unità in transito prestino la massima attenzione al fine di consentire il regolare svolgimento delle attività”.

Ma cosa ci fa un sommergibile nelle acque di Pozzallo? La marina ha comunicato che si tratta di “attività addestrative”, ma tutto lascerebbe pensare che la presenza del sottomarino sia riconducibile ai venti di guerra correnti tra Russia ed Ucraina. Seppur non vi siano notizie ufficiali in merito, pare che l’imbarcazione subacquea appartenga alle forze Nato, e sia stata attivata in seguito all’approdo delle navi russe sul canale di Sicilia.

Sommergibile in Sicilia: il bando della Capitaneria di Pozzallo
Il bando della Capitaneria di Porto di Pozzallo

COSA SI DEVE FARE PER EVITARE PERICOLI?

La presenza del sommergibile nelle acque di Sicilia rischia di non lasciare tranquilli i naviganti, e in modo particolare i pescatori. Cosa si intende per “prestare maggiore attenzione”? In realtà i pescherecci sono dotati di strumenti in grado di scorgere la presenza di “qualcosa” sui fondali marini. Anche i sommergibili, a loro volta, hanno tutte le attrezzature che possono consentire di vedere per tempo ciò che sta sopra sopra il livello del mare, ed eventualmente evitare pericoli.

D’altra parte non è la prima volta che la Capitaneria di Porto di Pozzallo emette un simile avviso. Già tre anni fa, dal 7 al 19 maggio 2019, si era registrato un caso di “sommergibile immerso”. Anche in quell’occasione si raccomandava le imbarcazioni in transito di mantenersi “a debita distanza dalle unità operanti nell’area interessata al fine di consentire il regolare svolgimento delle attività”.