Ravanusa, Selene e Giuseppe morti tra le macerie insieme al loro piccolo

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Si è sperato fino alla fine che Selene Pagliarello potesse essere ritrovata viva tra le macerie dell’esplosione che ha sconvolto Ravanusa sabato sera. E invece il corpo della trentenne, in avanzato stato di gravidanza, è stato estratto senza vita dalle rovine di una tragedia che ha distrutto una famiglia e sconvolto una nazione intera. Insieme a lei, il marito, Giuseppe Carmina, col quale era convolata a nozze lo scorso 10 aprile.

Ravanusa, Giuseppe e Selene: il sogno delle nozze

Erano una giovane e felice coppia Selene e Giuseppe, lei infermiera al San Giovanni di Dio di Agrigento, lui operaio. Il Covid aveva ritardato le loro nozze, che avrebbero dovuto celebrarsi nel 2020.

“Eccoci qui, a poche ore da quello che avevamo sempre sognato – scriveva la giovane l’11 settembre 2020 su Facebook -. Lo abbiamo immaginato, preparato nei minimi dettagli, abbiamo preparato con tanti sacrifici la nostra Casa che è lì a guardarci e a dirci: Aspetto Voi; eravamo pronti si, ma qualcosa é andato storto. Avevamo immaginato un 2020 tutto rose e fiori e così è stato, un anno di cambiamenti tutti positivi; settembre doveva essere la ciliegina sulla torta, ma così non sarà. Qualcuno da lassù ha deciso per NOI qualcosa di speciale, qualcosa che va al di là dalle nostre aspettative, come a dire il 2020 doveva essere l’anno di cambiamenti importanti ma non quello del vostro matrimonio. Il 12 settembre rimarrà sempre una data importante perché grazie a quella data abbiamo costruito il nostro futuro. Dobbiamo solo pazientare un altro po’ aspettando il 10 APRILE 2021 affidandoci a chi da lassù ci ha guidati fino ad ora”.

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Quel matrimonio era poi arrivato tra sorrisi e commozione. “Vi auguriamo una lunga vita insieme” recitava la torta con cui avevano festeggiato il matrimonio civile lo scorso 20 gennaio. Poi quello religioso a settembre. A suggellare quel sogno, la gravidanza ormai giunta al termine: tra una settimana probabilmente la coppia avrebbe avuto il piccolo tra le braccia.

Dalla vita alla morte in pochi secondi

Così non sarà. Quella maledetta esplosione, legata ad una fuga di gas dal metanodotto, ha sterminato la neonata famiglia per un fortuito caso. Selene e Giuseppe, quella sera, stavano infatti andando a cena fuori ma avevano deciso di passare prima a salutare Angelo Carmina, 72 anni, e Maria Crescenza Zagarrio, 69, i genitori di lui. Anche loro sono deceduti nel terribile crollo.

Dalla gioia più grande al dolore più atroce. Una famiglia che si preparava a festeggiare una nascita imminente si trova ora dilaniata da una ferita orrenda. Dalla vita alla morte in pochi secondi: tanto è bastato perché la palazzina crollasse mettendo fine a sogni e progetti. Ora resta solo il dolore e un immane e angosciante silenzio.

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