Sembra di stare sul più terrificante degli ottovolanti in questi tempi dominati dalla pandemia. I numeri dei contagi da Covid 19 sono ondivaghi e con loro l’umore della gente. Dalla prima ondata alla seconda, una più grave dell’altra e con una terza alle porte che, stando a quanto affermano gli esperti potrebbe addirittura essere la peggiore. Insomma, l’augurale grido:”Ce la faremo” dello scorso inverno è già un lontano ricordo così come lontani nel tempo appaiono i veraci “negazionisti nostrani”. E’ passata pure la voglia di alleggerire la tensione con l’arma dell’ironia. Troppi morti, troppo caos sociale a causa di un’economia ridotta ai minimi termini ma anche troppa amarezza per i più giovani, costretti, dalla chiusura delle scuole a sperimentare il complicato sistema di apprendimento on line. L’unica cosa che conta per davvero è uscire al più presto dal tunnel. E in questo senso, l’avvento dei vaccini appare come la classica manna dal cielo. Ma non per tutti, visto che sono davvero in tanti a nutrire dubbi sulla loro reale efficacia. Policlinico.
Contattato da Palermo Live, ci aiuta a capire di più il dott. Claudio Costantino, ricercatore universitario nonchè dirigente medico al Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo. “Penso che il messaggio più importante sia quello di dare il buon esempio. L’avere fatto il vaccino sia io che mia moglie, operatrice sanitaria che lavora nella mia azienda, oltre all’80% del personale medico del Policlinico è l’ennesimo segnale di grande fiducia riposta nella campagna vaccinale appena avviata.” Tra i tanti dubbi, ritorna puntualmente quello legato alle controindicazioni a lungo termine. “Non esistono nei vaccini problemi legati all’insorgenza di malattie nel prossimo futuro. Una volta stimolata la risposta immunitaria, a farne le veci è il nostro stesso sistema immunitario sviluppando i linfociti B, le cosiddette cellule della memoria che, a distanza di tempo, qualora dovessimo incontrare di nuovo questo maledetto virus, produranno gli anticorpi adatti. A conforto di ciò bisogna ricordare che l’mNRA che è contenuto nei vaccini oggi in commercio, dopo avere prodotto la proteina Spike (quella che permette al virus di aggredire le nostre cellule respiratorie delle prime vie aeree ndr) viene degradato dopo pochi giorni.”
Alla domanda se il vaccino debba o meno essere obbligatorio, il dott. Costantino non ha dubbi.”No. L’impatto, a livello sociale della pandemia è stato talmente devastante da generare nella stragrande maggioranza delle popolazione una grande sensibilità. Imporre l’obbligo di contro sarebbe stato controproducente. Ciò che stiamo assistendo a livello di personale sanitario – aggiunge il dirigente del Policlinico – , laddove tutti quanti gli operatori del settore si stanno vaccinando, sono certo si verificherà anche a livello della popolazione in generale. Fin da ora sono in tanti a premere per essere vaccinati, la gente non vede l’ora di mettere la parola fine a questo brutto periodo segnato dal coronavirus. La cosa in questo momento più importante è di avere più vaccini possibili per vaccinare tutta quanta la popolazione seguendo la tempistica prevista dal protocollo”.
Gli assembramenti del personale sanitario al Civico in attesa del vaccino, ma ancor più l’equivoco degli odontoiatri liberi professionisti a Villa delle Ginestre ai quali lo stesso è stato negato. E’ giusto covare il timore che la macchina organizzativa possa andare in tilt quando ad essere chiamato per i vaccini sarà il resto della popolazione?. “No, perchè a quanto pare ci sarà un sistema di prenotazione gestito da Poste Italiane. La gente in tal modo potrà accedere in tutta serenità on line o telefonicamente al centro vaccinale all’orario e alla data previsti. Al Policlinico ad esempio, il metodo scelto è simile a ciò che avviene quando si prenota un volo: la prima e la seconda dose come se si trattasse di un volo di andata e di ritorno. Nulla insomma è lasciato al caso. Il sistema adottato dal Policlinico “Paolo Giaccone” si è rivelato virtuoso avendo evitato del tutto gli assembramenti. Il medesimo sistema verrà adottato per la vaccinazione di tutta la popolazione in generale.”
Infine il caso verificatosi all’ospedale di Baggiovara di Modena, con alcuni vaccini anti Covid riservati ai parenti. Un caso definito dal supercommissario al coronavirus Domenico Arcuri: “Immorale” e che ha indotto alle indagini dei Nas. Una vicenda che potrebbe ripetersi? “No se la vaccinazione è ben programmata – afferma il dirigente medico del Policlinico di Palermo. In quel caso il problema è nato per non avere coinvolto chi doveva essere vaccinato. A quel punto, i vaccini già scongelati, anzichè gettarli sono stati impiegati su parenti e amici. Ma il problema non sta tanto nel fatto di non buttare le dosi di vaccino, che è pure giusto, quanto nei modi in cui lo stesso è stato impiegato.”