E’ morto per Covid all’età di 74 anni Peter Sutcliffe, il famigerato “squartatore dello Yorkshire” (Yorkshire Ripper). Si tratta di un maniaco omicida che negli anni ’70 terrorizzò il nord dell’Inghilterra e che fu infine riconosciuto colpevole dell’uccisione di ben 13 donne. Uno dei serial killer più tristemente famosi nella storia recente del Regno Unito. Sutcliffe, trasferito dal carcere a una struttura ospedaliera ha rifiutato di sottoporsi alle terapie contro il coronavirus, come si legge sul sito della Bbc.
Uno dei figli delle vittime ha dichiarato che con la morte dell’omicida si chiude finalmente una pagina terribile della sua vita. Sutcliffe fu catturato nel 1981 e recluso inizialmente sull’isola di Wight. Condannato a diversi ergastoli, lo “squartatore” dall’84 fu trasferito in un’ala del Broadmoor Hospital. Una clinica psichiatrica di alta sicurezza nel Berkshire (Inghilterra sud-orientale). La diagnosi schizofrenia paranoide.
Nel 2016 i medici lo hanno dichiarato guarito e quindi in condizioni di tornare in galera. Rinchiuso nella prigione di Frankland, nord-est dell’Inghilterra, lo avevano definito “The Yorkshire Ripper” per come infieriva sui corpi delle vittime con martelli, cacciavite, coltelli. Resta emblematica la foto dell’arresto dello “squartatore”, col pizzetto luciferino e lo sguardo raggelante.