A Ravanusa in via Trilussa si continua a scavare. Questa volta non per trovare dispersi, ma per capire le cause che hanno provocato l’esplosione con il crollo di quattro stabili e il danneggiamento di altri 40. Dieci le vittime in totale di questa tragedia accaduta lo scorso venerdì. L’ipotesi al momento è la fuoriuscita di gas dal metanodotto.
Lo speciale nucleo dei vigili del fuoco di Palermo lavorerà per individuare l’esatto punto dell’esplosione. Italgas Reti si occupa della manutenzione della rete del gas a Ravanusa in subappalto con Vitalegas di Partinico. “Non c’entro niente con tutto questo. Avviso di garanzia? No… no che motivo c’è, non siamo stati sentiti”. Così Saverio Vitale, titolare dell’azienda palermitana, intervenuto al Tg1. “Lavoriamo solo su chiamata, quindi non è che abbiamo nessuna responsabilità sul caso noi; se c’è un lavoro da fare noi andiamo”.
Vitale ha inoltre specificato che cinque giorni prima della tragedia la sua ditta ha svolto “due manovrabilità valvole”, ovvero gli operai hanno alzato un chiusino in ghisa, pulito il pozzetto, ingrassato la valvola e controllato se funzionava. “Non c’era nessuna anomalia – assicura Vitale -. L’impianto di Ravanusa è efficiente, sicuro, un impianto tranquillo. Una cosa che mi rammarica e mi dispiace quello che è successo per questa tragedia”. L’indagine è coordinata dal procuratore capo Luigi Patronaggio, dall’aggiunto Salvatore Vella e dal sostituto Sara Varazzi.
Intanto venerdì si terranno i funerali delle dieci vittime (considerando anche il bambino nel grembo di Selene che proprio mercoledì sarebbe dovuto nascere) di Ravanusa. La cerimonia funebre si terrà alle ore 16.30 in piazzale Primo Maggio.