Cavalcavia senza guardrail: una tragedia che poteva essere evitata?

Se è vero che “con il senno di poi son piene le fosse”, bisogna intervenire il prima possibile affinchè la strada più pericolosa di Palermo sia sempre meno teatro di morte e dolore

Il recente, terrificante incidente capitato ieri in viale Regione siciliana all’altezza della rotonda di piazza Einstein, ha ancora una volta scosso gli animi e indignato. Ci si chiede cosa si possa fare, quali soluzioni adottare per rendere questi 12 km di asfalto  con tre corsie per senso di marcia (due corsie più una corsia d’emergenza) più sicuri. Dalle riprese delle telecamere di videosorveglianza di piazzale Einstein ad esempio, riguardo il sinistro che ha portato alla morte di Alessia Bommarito e Chiari Ziami, sono in tanti a chiedersi se la presenza di un semplice guardrail sarebbe bastata a salvare la vita delle due ragazze. Tra questi Elisabetta Luparello, responsabile della Lega Giovani di Palermo.

GRAVE LA MANCANZA DI UN GUARDRAIL

La notizia è terribile e drammatica, il bilancio dell’incidente di ieri in viale regione siciliana si è aggravato con la morte della seconda ragazza e con un bilancio di ben 15 feriti.” afferma Elisabetta Luparello. Vero è che la dinamica è tutta ancora da stabilire, tuttavia crediamo che ci sia molto da fare, e subito, sulla sicurezza per gli automobilisti in viale Regione siciliana. Nel tratto di strada oggetto dell’incidente le due carreggiate sono separate da una semplice aiuola, senza nessun guard rail a tutela degli automobilisti. E già questo è gravissimo.”

UN VIALE CHE VA RIPENSATO

Già altri morti nel recente passato in questa strada piena di cantieri, rallentamenti e cambi continui di velocità massima consentita. E tanti incidenti molti con feriti! E’ un paradosso tutto palermitano. Una strada trafficatissima, dove i palermitani passano ore ed ore della loro vita, ma al contempo pericolosa per i numerosi incidenti che la riguardano. Non bastano gli autovelox sparsi per fare cassa ai danni  dei cittadini palermitani, ci vogliono più controlli e più pattuglie della polizia municipale. Viale Regione siciliana va ripensata sia per quanto riguarda la sicurezza che per l’enorme traffico che la infesta”.

UNA PIAGA METROPOLITANA

Puntualmente, ogni anno, il Tom Tom Traffic Index snocciola i soliti, impietosi dati riguardanti il tentacolare traffico di Palermo. Una piaga tutta metropolitana che, nonostante il calo di circa il 20% a livello planetario causa pandemia, conferma nell’ultimo anno il capoluogo siciliano quale città più trafficata d’Italia (trentesima in Europa e 60 esima nel mondo). Zoomando sull’impianto urbanistico, ci accorgiamo che l’asse in assoluto più congestionato è come sempre viale Regione siciliana.

LA TANGENZIALE DIVENUTA VIALE

Nata negli anni ’60 come tangenziale, quella che all’inizio della sua costruzione era per tutti la circonvallazione, causa dilatazione della città ne divenne una vera e propria strada interna, spartiacque tra la Palermo che guarda il mare e quella pedemontana. Preziosissimo se non addirittura strategico, il viale della Regione siciliana, che rappresenta la spina dorsale dell’impianto viario cittadino, serve sia il traffico urbano che quello extraurbano. Un numero enorme di veicoli l’attraversa quotidiamente, ragion per cui i pericoli per pedoni e per gli stessi automobilisti si moltiplicano. Ultimamente poi, tra allagamenti e cantieri che si annunciano infiniti, la situazione anzichè migliorare è fortemente peggiorata. L’auspicio, come sempre, è che si smuovano le coscienze, e chi è preposto a porre rimedio lo faccia senza battere più ciglio. Lo si deve ad Alessia, a Chiara, ad Agostino e a tutti coloro che sull’asfalto di questa strada hanno perduto la vita.

viale Regione Siciliana