VIDEO|Undici pakistani e una donna italiana arrestati a Caltanissetta

L’operazione “Attila” ha portato all’arresto di undici pakistani e una donna italiana. La banda è accusata di caporalato e altri reati

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I carabinieri di Caltanissetta hanno arrestato in queste ore undici pakistani che sfruttavano loro connazionali costringendoli a lavorare presso terzi per una paga di 25/30 euro al giorno, talvolta nemmeno riconosciuta. A tale motivazione fa riferimento l’accusa di “caporalato”. La “banda” si era già resa protagonista di recente anche di diversi episodi legati a violenze ed estorsioni, nonché di un omicidio commesso il 3 giugno 2020 ai danni di Siddique Adnan, anche lui cittadino pakistano, “reo” di avere denunciato i suoi “caporali”. Anche una giovane donna italiana di 21 anni, Giada Giarratana, è risultata complice nei fatti. Per lei, incensurata, sono scattati gli arresti domiciliari.

CHI SONO E COME SI MUOVEVANO

Sono dodici, ma solamente la metà di loro era ancora a piede libero. Infatti sei tra i soggetti per cui è scattata la misura cautelare si trovavano già in carcere per altri reati. Tra questi il capobanda Shoaib Muhammad, di 27 anni. Il gruppo reclutava altri pakistani, e li mandava a lavorare presso aziende agricole di terzi. I titolari delle aziende si sentivano al sicuro da eventuali denunce, visto che i braccianti erano connazionali di chi li aveva inviati. Ai lavoratori veniva promessa una misera paga che si aggirava intorno ai 30 euro. Spesso, però, la banda tratteneva una parte o l’intera cifra. Quando i lavoratori, sfruttati e talvolta non pagati, provavano a ribellarsi, venivano puniti con violenze e vessazioni.

ARRESTATI CON DIVERSE ACCUSE, MA UNO DI LORO NON SI TROVA

Il Gip del Tribunale di Caltanissetta ha emesso dodici ordinanze di custodia cautelare, ma uno dei soggetti è risultato al momento irreperibile. L’indagine nei confronti dei pakistani, e della donna italiana, presenta le accuse di “caporalato, estorsioni, sequestro di persona, rapine, lesioni aggravate, minacce, violazione di domicilio, violenza o minaccia per costringere a commettere un reato“. I carabinieri, durante le perquisizioni avvenute stanotte, hanno trovato i “libri mastri” nei quali erano indicati i nomi dei lavoratori e il relativo misero compenso.

Il video dell’operazione denominata “Attila” condotta questa notte dai carabinieri di Caltanissetta: