Camilla Canepa, l’appena 18enne di Sestri Levante spirata dopo il vaccino AstraZeneca, soffriva di piastrinopenia. Ma ai carabinieri del Nas è una spiegazione che non basta. Si vuole fare luce sullo sviluppo dell’intera vicenda, e per questo i militari hanno notificato all’Asl 4 un ordine di esibizione e sequestro del certificato che Camilla ha compilato prima di ricevere la dose. Il documento, che si trova sotto sequestro negli uffici dell’Asl4, verrà consegnato agli inquirenti lunedì.
Secondo quanto appreso, la procura vuole verificare se nel documento sia stata segnalata la piastrinopenia ereditaria citata anche nei documenti già in possesso degli inquirenti o l’assunzione di farmaci a base ormonale. Nella cartella clinica acquisita nel piccolo ospedale di Lavagna, dove Camilla Canepa è stata ricoverata il 3 giugno, gli investigatori scoprono l’ereditarietà da piastrinopenia immune della ragazza e la seguente assunzione di farmaci ormonali.
La malattia implica un basso livello di piastrine nel sangue, forse un fattore di rischio da tener presente prima della vaccinazione. Ma il nesso è ancora da stabilire. Anche quattro giorni dopo aver ricevuto la dose di Vaxzevria (AstraZeneca), Camilla aveva assunto un farmaco specifico a base di ormoni. Dimessa dopo l’osservazione e le analisi del caso. Poi però la corsa al San Martino, gli interventi e il tragico epilogo.
Tra la documentazione che la procura di Genova vuole acquisire per fare luce sulla vicenda di Camilla Canepa, c’è anche la lettera del Comitato tecnico scientifico inviata alle regioni che avevano deciso di procedere con gli open day. In quella lettera il Cts “non rileva motivi ostativi a che vengano organizzate iniziative quali i vaccination day”. Nello stesso documento, però, i tecnici sottolineano anche che “occorre completare la vaccinazione dei soggetti vulnerabili e over 60 ancora non coperti per una percentuale che non può essere trascurata”.
Gli investigatori dei Nas stanno concentrando l’attenzione anche su quanto successo all’ospedale di Lavagna dove la ragazza è stata ricoverata il 3 giugno. Dopo l’inoculazione dell’AstraZeneca Camilla Canepa era arrivata con un forte mal di testa e con fotosensibilità. Proprio qui i medici scrivono nella cartella clinica alla voce “anamnesi patologica remota” che la giovane ha cisti ovariche e piastrinopenia autoimmune familiare. Mentre nell’anamnesi patologica prossima segnano i due farmaci assunti per curare le cisti. Martedì i magistrati daranno l’incarico per l’autopsia al medico legale Luca Tajana e all’ematologo Franco Piovella.