Nella giornata di oggi, 2 giugno 2022, si è tenuta una nuova inaugurazione dell’area dedicata alle donne in via D’Amelio. Una rinascita, si spera l’ultima necessaria, in seguito ai diversi episodi di vandalizzazione dell’area inaugurata la prima volta il 9 ottobre 2021. Un luogo di memoria, dedicata al valore delle donne e contro ogni forma di violenza. A soli due giorni dalla prima inaugurazione ignoti avevano danneggiato la pensilina Amat in memoria della strage di via D’Amelio; poi il furto della pomelia dedicata all’agente Emanuela Loi. A poca distanza un altro episodio: qualcuno ha rubato il piccolo masso gemello del masso scartato da Monte Pellegrino, posto a simboleggiare la solidità del valore delle donne.
Infine, lo scorso 5 maggio l’ultimo danno. I pannelli che raccontano la storia di Rita Atria, Emanuela Loi, Rita Borsellino, Maria Pia Lepanto e Adele Borsellino sono stati rinvenuti in frantumi. Oggi la nuova presentazione dell’area finalmente ricostruita.
La scelta del giorno in cui celebrare la nuova rinascita dell’area di via D’Amelio, anche attraverso il gesto simbolico della piantumazione di due piantine, non è casuale. A spiegarlo a Palermo Live è Emilio Corrao, ideatore dell’iniziativa. “Siamo qui il 2 giugno per ricordare il compleanno di Rita Borsellino e quello della Repubblica Italiana, nonché il giorno in cui si sancì il diritto al voto delle donne. Ma soprattutto per chiedere tutta la verità sulle stragi e non solo”.
Presente anche Chiara Corrao, la nipote maggiore di Rita e Paolo Borsellino nonché ideatrice della creazione di un questionario da sottoporre alla gente in relazione alle stragi avvenute trent’anni fa. “Siamo arrivati quasi a duemila risposte, e dai risultati ottenuti verrà fuori una relazione finale – afferma a Palermo Live -. Ci interrogheremo anche sul perché di alcune risposte, alcune delle quali serviranno da stimolo per formulare altre domande. Rimarrà infatti una relazione aperta, un continuo dialogo tra la gente. Il tutto nel ricordo di cosa fu quel 19 luglio, e soprattutto questo percorso di trent’anni”.