Il video della Red Bull esalta Palermo. Ripaga di quei giorni di passione?

L’auto si imbarca per attraversare il mare verso il nord, verso Monza. La Red Bull è andata via, il video è on line, le proteste sono soltanto un ricordo, ma i problemi di Palermo, oltre quelle immagini da cartolina, sono ancora tutti qui

red bull

Sui social è stato caricato poche ore fa e ha già fatto centinaia di migliaia di visualizzazioni (404.000) un post su instagram. Il video della Red Bull girato a giugno scorso a Palermo sta già diventando virale, tra i commenti entusiasti dei follower della casa automobilistica austriaca. Tanti quelli dei palermitani gonfi di orgoglio per le bellezze della loro città. Chissà se si arriverà agli ottanta milioni previsti e auspicati dal sindaco Orlando, a giugno, quando si scusò per i disagi subiti dai cittadini, ma di certo l’immagine più bella di Palermo sta arrivando in tutto il mondo, come un bellissimo spot.

Certamente, dipende dagli occhi di chi guarda: la città, i suoi monumenti, il centro storico, il mercato di Ballarò, la Favorita (una foresta, dice la voce di Max Verstappen mentre la sua controfigura guida il bolide sui viali del parco) e infine Mondello, sono lo scenario, ma diventano protagonisti assoluti dello spot concepito in vista del Gp di Formula 1 di Monza che si correrà nel prossimo fine settimana. E allora, palermitani, dopo tre mesi da quei giorni in cui il centro diventò set e le strade limitrofe un’anticamera dell’inferno, adesso tocca fare un bilancio tra quei disagi e una pubblicità positiva il cui costo è stato pagato da decine di migliaia di automobilisti imbottigliati in ingorghi, trappole di metallo e di gas di scarico, mentre una delle tante ondate di caldo arroventava le temperature in città. Fate voi.

DAL MERCATO DI BALLARO’ AL FORO ITALICO

Il video è bellissimo, la Red Bull parte dal mercato di Ballarò e corre, sgasa per le vie del centro, dal Palazzo Reale fino ai Quattro Canti, lungo il Cassaro, tra gli sguardi sorpresi, stupiti, dei palermitani a spasso, di quelli attirati dal rombo del motore e persino di quelli distratti da un matrimonio in Cattedrale; il pilota, il presunto Verstappen (almeno, dal box lo chiamano Max e la voce seppur distorta e la sua) si abbandona a una sgommata nell’arena della suggestiva piazza Villena, per poi proseguire come un razzo ancora lungo Corso Vittorio Emanuele, e svoltare per il Foro Italico.

Strade cittadine trasformate in autodromo; vie perennemente congestionate, vuote di auto e di pedoni. Un contrasto straordinario. Le immagini riprese dall’alto da un drone mostrano il panorama mozzafiato di una città che è un gioiello, di una bellezza che lascia senza fiato, senza parole. Palermo è bellissima; se l’immagine della città è agiografico, da spot, il ritratto dei palermitani, che fanno da comparse stupite, ammirate e ammutolite, è il più folkloristico e stereotipato che si possa immaginare: uomini coi baffi, cestai che lavorano in strada, carretti dei venditori di succo d’arancia, l’atmosfera arabeggiante del caos di Ballarò.

GIORNI DI ORDINARIA FOLLIA

Poco male, in fondo. Resta l’eco delle parolacce dei palermitani che in quei quattro giorni di riprese non poterono accedere in centro, persero ore nelle loro macchine. Chissà quanto fischiarono le orecchie del sindaco e dell’assessore al Traffico Giusto Catania. Certamente, l’evento non fu organizzato al meglio, i cittadini non furono informati adeguatamente, non furono prese le necessarie contromisure per attenuare gli effetti della chiusura del centro e del Foro Italico, specialmente in una città già piagata da cantieri infiniti che ne strozzano la viabilità. Furono giorni di ordinaria follia.

Il Comune ne avrebbe avuto tutto il tempo, perché la richiesta per girare lo spot fu mandato con largo anticipo, ben due mesi prima, ma la macchina burocratica non è una Formula 1, forse nemmeno una utilitaria scassata. Il sindaco chiese scusa per quei disagi, ma rivendicò la scelta proprio per il ritorno in termini di immagini per la città. Una grande pubblicità, insomma. Pubblicità ingannevole, se vogliamo, perché la Palermo vera non è soltanto quella da cartolina esibita nel video, lo sappiamo benissimo. A partire dai problemi mai risolti del traffico. In ogni caso, nel video non si sentono fischi e male parole, soltanto il rombo della monoposto che attraversa la Favorita e arriva sul lungomare di Mondello: altra panoramica mozzafiato, prima dei saluti. L’auto si imbarca per attraversare il mare verso il nord, verso Monza.

La Red Bull è andata via, il video è on line, le proteste sono soltanto un ricordo, ma i problemi di Palermo, oltre quelle immagini da cartolina, sono ancora tutti qui.