Vino e cinema, cultura e sviluppo territoriale: sono gli elementi caratterizzanti del “Caltagirone Film Festival“, al via il 2 luglio.
Tutto pronto per il primo appuntamento, nella Tenuta Valle delle Ferle, perla del Calatino.
Si inizia alle 18:30: prima, la degustazione del Cerasuolo di Vittoria e di prodotti a chilometro zero, poi la parte strettamente cinematografica dedicata all’Etna.
Due le proiezioni: “Hollywood sul Simeto” e “Un amore selvaggio”.
Un”assaggio” dei contenuti della manifestazione, che abbina il passato del cinema siciliano ai sapori e alle emozioni del territorio.
Due storie di eccellenze: la prima da riscoprire, la seconda da proiettare nel futuro.
Il “Caltagirone Film Festival” è stato illustrato a Catania, presso gli spazi del prestigioso Palazzo Mannino, alla presenza degli organizzatori e da alcuni tra gli autorevoli protagonisti, in video.
Tra essi, il maestro Paolo Vivaldi, autore di celebri colonne sonore, e il regista Nello Correale.
Al primo, è affidata la chiusura dell’evento culturale, con un concerto il prossimo 6 agosto.
Il secondo è l’autore del documentario “I ragazzi della Panaria”.
Un racconto dell’epoca pionieristica della cinematografia del dopo guerra, con quattro giovani aristocratici che fanno parte della storia mondiale del grande schermo.
Il “Caltagirone Film Festival” è un progetto diventato realtà grazie alla lungimiranza e alla volontà della Tenuta Valle delle Ferle (www.valledelleferle.it) che lo ha prodotto e che lo ospiterà.
“Il nostro progetto – spiega l’ingegnere Claudia Sciacca, che ha dato vita alla Tenuta insieme al collega Andrea Annino nel 2016 – nasce dal profondo desiderio di promuovere e raccontare la nostra terra”.
” La Sicilia vanta, infatti, delle eccellenze straordinarie nell’ambito del cinema ed in quello vitivinicolo -aggiunge – basti pensare che Caltagirone si trova lungo la più antica strada del vino d’Europa mai storicamente documentata”.
“Durante le cinque serate che compongono il Festival – chiarisce – non ci limiteremo a parlarne: faremo vivere le eccellenze ripercorrendo la storia del cinema in Sicilia insieme ai suoi protagonisti”.
“Conosceremo i vitigni storici siciliani degustandoli – preannuncia – e assaporeremo il Cerasuolo di Vittoria”. Ovvero, l’unica Denominazione di Origine Controllata e Garantita in Sicilia.
I partecipanti, inoltre, assaggeranno i prodotti locali in una cornice naturale di grande impatto.
La Valle delle Ferle, infatti, è immersa in un paesaggio dominato da vigneti ed alberi d’ulivo.
“Ciò che faremo durante questo Festival – conclude – è mostrare tutta la bellezza della nostra Sicilia, per cui non mancate!”.
Ecco il link per acquisto biglietti a costo agevolato in prevendita www.valledelleferle/cff.
“Si tratta di un’iniziativa di grande valore per la promozione della cultura – ha aggiunto il sindaco di Caltagirone, Gino Ioppolo – delle attività economiche e del patrimonio turistico del Calatino, ma non solo”.
“Una manifestazione – ha aggiunto – che esprime l’orgoglio dei siciliani per la propria terra e il loro impegno nella valorizzazione delle tante potenzialità che possiede”.
“L’azione dei privati, coraggiosa e lungimirante – ha sottolineato l’amministratore – deve essere sostenuta dal pubblico in qualità di Ente locale”.
“Il Festival -ha concluso il primo cittadino- esalta la Sicilia migliore, quella della cultura e dell’economia, che vuole andare avanti, emergere, affermarsi e lasciarsi alle spalle questo lungo periodo di pandemia
Sergio d’Arrigo, storico del cinema e direttore artistico del “Caltagirone Film Festival”, ha illustrato, nel particolare, le quattro serate.
Si inizia il 2 luglio con le origini del cinema del primo decennio del secolo scorso.
Precisamente, con il racconto dell’Etna Film, una delle più importanti case cinematografiche d’Europa e quindi del mondo.
Una realtà nata dal collasso dell’impero siciliano dello zolfo, il più importante dell’epoca per volume d’affari.
All’ Etna Film si devono produzioni che rappresentarono uno sforzo finanziario impressionante per il cinema dell’epoca, con le migliori maestranze sul mercato.
Tra esse, importanti film del cinema muto quali il colossal “La sfinge dello Jonio” .
L’ Etna Film disponeva di locali e di una filiera completa di produzione impareggiabile.
Nel Museo del Cinema di Torino si conservano due invenzioni che semplificarono negli anni a venire il lavoro dei produttori, due regoli per la perforazione delle pellicole brevettati da Francesco Margiunti.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, la casa chiuse i battenti.
L’ allora governo fascista acquistò i locali che sarebbero serviti da modello per la realizzazione di Cinecittà.
Nella seconda serata, il 9 luglio, protagonista il cinema degli anni quaranta e cinquanta.
A raccontare l’attività della casa di produzione Panaria Film saranno il documentario di Nello Correale ed il film “Vulcano”.
Il documentario ” I ragazzi della Panaria ” è stato scelto dal Ministero degli Affari Esteri per rappresentare l’Italia nel mondo nel 2021 assieme ad altri quattordici film realizzati dai migliori produttori, registi, sceneggiatori, vincitori di numerosi premi Oscar.
La Panaria del Principe Francesco Alliata di Villafranca ebbe il merito di inventare la cinematografia subacquea e di confrontarsi con i più grandi nomi del cinema italiano, e non solo.
“Vulcano” con Anna Magnani duellò con “Stromboli” di Roberto Rossellini e Ingrid Bergman in quella che fu definita “la guerra dei Vulcani”.
Oltre al regista Nello Correale, sarà presente la principessa Vittoria Alliata di Villafranca, intellettuale di fama mondiale, figlia del principe Francesco ed erede della Panaria.
Una straordinaria opportunità per riscoprire il cinema degli anni settanta, con“I Baroni” di Giampaolo Lomi. Il film, girato tra Palazzo Biscari, a Catania, e la tenuta dei Marchesi Sangiuliano e il castello dei Principi Ruspoli a Vignanello, rappresenta un unicum nelle produzioni cinematografiche siciliane.
Un ‘opera paragonabile solo a ” Il Gattopardo” di Luchino Visconti sebbene di contenuto letterario completamente diverso.
Girato nella temperie culturale dell’aristocrazia siciliana, colpisce lo spettatore per il sarcasmo e il sense of humour.
La serata del 16 luglio vedrà la presenza del celebre regista Giampaolo Lomi e del produttore, il marchese Andrea di Sangiuliano, capofamiglia della secolare famiglia dei Paternò Castello.
La quarta serata, il 30 luglio, vedrà la proiezione de “I Figli del Set” di Carlotta Bolognini.
Un’ importante produzione per la sceneggiatrice figlia di Manolo e nipote di Mauro Bolognini.
Il primo produsse a Catania “L’arte di arrangiarsi” con Alberto Sordi, il secondo diresse “Il bell’Antonio” con Marcello Mastroianni.
La regia è del catanese Alfredo Lo Piero – che ha partecipato alla conferenza di presentazione – fondatore della Scuola di Cinema di Catania, che annovera importanti riconoscimenti e collaborazioni con nomi del calibro di Lina Wertmüller e Dario Argento.
“Il suono dell’immagine” è il titolo del concerto di Paolo Vivaldi che, il prossimo 6 agosto, chiuderà la rassegna.
Apprezzato compositore di musiche per il cinema, la Rai e Mediaset, è considerato uno dei più importanti musicisti italiani.
Ha composto, tra le altre, le colonne sonore per film e serie televisive quali “Adriano Olivetti” con Luca Zingaretti e “Pietro Mennea la freccia del sud” con Michele Riondino.
Al suo attivo, anche le musiche di“Luisa Spagnoli”, “Boris Giuliano”, “Rino Gaetano”, “La Baronessa di Carini” e moltissimi altri prodotti per il piccolo schermo.
Paolo Di Caro, alla guida della Direzione Cultura del Comune di Catania, ha portato il saluto dell’assessore al ramo Barbara Mirabella e di tutta l’amministrazione comunale etnea.
“Siamo lieti di dare un cenno di sostegno al Festival – ha affermato il direttore durante la presentazione – che coniuga due espressioni di cultura del territorio”.
Ovvero, cinema e vino che si incontrano, con un programma di eventi di alta qualità nello scenario di Valle delle Ferle, sede dell’omonima azienda vitivinicola.
“Un esempio virtuoso di contaminazioni culturale – ha aggiunto – che speriamo di sostenere presto anche con iniziative congiunte, utilizzando la Film Commission di Catania e gli straordinari palcoscenici naturali del nostro patrimonio museale”.