La Volley Palermo pronta per la B2 donne. A tu per tu con Linda Troiano
Il gruppo giallazzurro si è radunato ieri agli ordini del direttore tecnico Linda Troiano. Squadra dinamica tra conferme e quattro ingressi. Il presidente Arena: “La crescita esponenziale del settore giovanile è la nostra priorità”
Quando si parla di Volley Palermo, non si fa semplicemente riferimento alla squadra che per la prima volta dalla sua fondazione affronterà un campionato nazionale di pallavolo femminile come quello di B2. Si parla di un movimento, di una realtà consolidata nel territorio divenuta un simbolo ed un riferimento dell’indotto sportivo siciliano. Il campionato di vertice è la punta di un iceberg affascinante che, può contare su una base solida e ben strutturata. Qui crescono e si sviluppano giovani pallavoliste. Una case history da attribuire principalmente ai tre cofondatori Domenico Arena, Linda Troiano e Mario Piras: loro hanno creduto ed investito su un’idea di sviluppo da molti sognata ma mai attuata – prima di Volley Palermo – per come si deve.
La prima volta in B2 femminile: lo staff e la squadra
La formazione giallazzurra, da anni militante in serie C, ha deciso di confrontarsi con la nuova frontiera in ambito nazionale. Il titolo di B2 femminile è stato acquisito dalla Desi Palmi. “Il salto di categoria – commenta il presidente Arena – nasce dalla spinta che arriva proprio dalla base del nostro movimento. La crescita esponenziale delle atlete e i risultati raggiunti ci hanno suggerito di alzare ancora di più l’asticella e dare un’opportunità alle nostre ragazze“.
Linda Troiano è il direttore tecnico della società e sarà anche l’allenatrice della prima squadra. E’ stata giocatrice indoor e di beach volley, ma oggi è principalmente un tecnico formato alla costante ricerca di studio. In gergo è un tecnico di terzo grado terzo livello giovanile. Rileva un gruppo che in parte si è foggiato sotto la guida di Francesco Vassallo in serie C. Sarà coadiuvata dal lavoro di Giacomo Pecoraro e Salvo Giuliano. Ma ci sono altre figure professionali che lavorano alacremente per la causa. Dallo staff medico e di preparazione atletica, alla comunicazione e strategia marketing. Difficile stilare il nutrito elenco. Tutto incentrato per fare bene e trasmettere un’impronta altamente professionale.
“Allenare la B2 donne è sempre stato il mio sogno, soprattutto da quando ho intrapreso la mia avventura con la Volley Palermo. Ho lavorato ogni giorno su me stessa e con le nostre ragazze proprio per formare una squadra con atlete cresciute quasi esclusivamente nel vivaio della società“, esordisce Linda Troiano. Per lei sarà la prima esperienza come head coach in un campionato nazionale, dopo quella in B maschile alla Volo International come secondo allenatore.
Il gruppo di B2 femminile è una rosa fresca e dinamica, integrata da quattro “esperte”. In cabina di regia giunge Luisa Nuccio (reduce dall’esperienza con Us Volley Palermo), che farà coppia con la confermata Aurora Smeraldo. La forza offensiva è rappresentata dalle schiacciatrici Roberta Azzolina, Arianna Puccio, Claudia Catalano, Carola Compagno, Marta Radicella (classe 2007), alle quali si aggiunge Sara Miceli (ex banda di Fly Volley Marsala). Centro affidato ad Agnese Prinzivalli (dal Sant’Agata di Militello, che riabbraccia la sua mentore Linda Troiano), Marzia Giulio ed alla promettente Francesca Evola, 16 anni di età come Compagno e Smeraldo. La seconda linea sarà protetta dai “libero” Federica Bruzzese e Martina Cilibrasi, quest’ultima rientrata dopo l’esperienza con il Caffè Trinca.
Ma potrebbe esserci un’altra novità nel prosieguo della stagione. “La squadra è formata, ma abbiamo un contatto con una giocatrice che completerà il roster. Probabilmente questo innesto importante giungerà verso dicembre“, spiega Troiano. Intanto il gruppo ha iniziato ieri la preparazione atletica nella “casa” del Dante Alighieri. Le gare si disputeranno presso la struttura della parrocchia di Sferracavallo. Esordio in trasferta il 16 ottobre contro Volley Valley Catania. L’obiettivo, come la maggioranza delle squadre palermitane impegnate in categoria, è quello di salvarsi.
Troiano: “Strutturarci come una società professionista il nostro segreto”
Nel 2014 Mario Piras e Luca Mangione fondavano la Volley Palermo. Oggi, con Domenico Arena e Linda Troiano, la società giallazzurra è tra i movimenti più importanti dell’isola. In sette anni tanti obiettivi raggiunti. L’ultima stagione ha insignito al sodalizio il titolo di campione territoriale di tutte le categorie giovanili. Uno staff ben definito, una ripartizione dei compiti, un’immagine che si sta consolidando nel tempo. C’è un quadro d’insieme degno di un vero e proprio club professionistico.
“Tutto ciò è arrivato anno dopo anno“, spiega il dt Linda Troiano. “E’ iniziato da quando Domenico (Arena, marito di Linda e oggi presidente della società, ndr) è approdato in Volley Palermo da giocatore. Nel frattempo avevo maturato un po’ di esperienza da allenatrice altrove. Con Mario Piras ci siamo confrontati, ho trovato nuovi stimoli e sia io che Domenico abbiamo sposato questa causa. Da subito abbiamo trovato nel nostro piccolo un ordine di idee. Ma serviva un input per emergere realmente, e così abbiamo apportato quelli che ritenevamo dei miglioramenti.
C’è sempre un ingrediente segreto dietro un’idea valida e vincente. “Il segreto? Guardando gli altri siamo cresciuti, con umiltà. Palermo è una piazza discreta, ma abbiamo allargato gli orizzonti e così ci siamo adoperati. C’è stato un intenso lavoro di reclutamento delle risorse economiche, ma soprattutto abbiamo investito nelle persone. Per avere successo devi avere alle spalle un’organizzazione motivata dove ognuno ha la sua competenza specifica. E’ importante responsabilizzare e ripartire i compiti. Se dovessimo indicare il segreto della nostra affermazione, direi questo: ci siamo strutturati come una società professionista“, continua il direttore tecnico giallazzurro.
«E’ il lavoro intenso che porta risultati»
Dietro un successo c’è tanto lavoro ma anche tanta disciplina. “Il nostro obiettivo principale è quello di formare giocatrici. O meglio, formare atleti professionisti. Non importa che sia una giocatrice di serie B, o di C o di D. Professionisti si è nella testa“, afferma Linda. “E viene fuori da tanto allenamento in palestra, che accelera i processi di apprendimento e determina il risultato“.
Anche se è complesso lavorare e plasmare la nuova generazione. “Non è semplice, lo ammetto, ma la nostra realtà ormai consolidata ci consente una certa imposizione. Un esempio? I viaggi d’istruzione. Solitamente questi si svolgono verso la fine dell’anno scolastico, in concomitanza con le finali imposte dall’agenda federale. In Volley Palermo i giovani sportivi – e dunque i genitori – fanno una scelta: o seguire i gruppi di avviamento, senza un impegno gravoso e dunque senza pretesa di militare in gruppi competitivi; oppure far parte del gruppo agonistico, con onori ed oneri, ovvero prendersi l’impegno con la società di non partecipare ai viaggi d’istruzione in caso di concomitanze“.
Un messaggio chiaro e per questo formativo. “Non mi spavento se questa politica può indurre a perdere quote. Siamo chiari in questo: se hai fiducia in questo principio, significa che stai affidando tuo figlio in toto alla Volley Palermo e dunque devi sottostare a queste regole“. E forse è proprio questo che affascina il panorama di avviamento sportivo cittadino. “Siamo partiti da 23 ragazze, oggi contiamo circa 150 tesserati“, continua il coach palermitano.
Il sitting volley, #LaNazionale e la Volley Palermo
C’è il sitting volley tra le priorità sociali della Volley Palermo, pratica riconosciuta come disciplina paralimpica.
“L’idea di introdurlo in Volley Palermo è venuta a me“, lo ammette con orgoglio Troiano. “Nel 2016 per i giochi olimpici di Rio, ho notato il sitting volley. Affascinata da questo sport ho preso la briga di chiamare direttamente a Roma in Federazione, per capire come entrare a far parte di questo mondo all’epoca poco diffuso. Non volevo allenare nel sitting, io volevo giocare“.
Un percorso sviluppatosi dopo avere incontrato il palermitano Andrea Lo Casto, diventato nel frattempo tecnico abilitato di sitting volley, tra i pochissimi nel Meridione. “Con Andrea c’è stata subito intesa. Con lui ho trovato anche la strada per esaudire il mio desiderio primario, quello di vivere per un breve tempo l’esperienza da giocatrice della Nazionale italiana di sitting. Poi insieme abbiamo presentato un progetto all’oratorio «SS. Cosma e Damiano» di Sferracavallo, il cui motto è «Verso gli ultimi», che abbiamo sposato. Loro cercavano realtà sportive che si rivolgessero alle persone bisognose e disagiate, il sitting volley è rivolto anche a persone colpite da disabilità e così siamo entrati in simbiosi. E grazie a questo, oggi siamo l’unica società a praticare il sitting volley in Sicilia“.
Gregorio Guzzo, atleta de #LaNazionale – Molti non sanno che uno degli atleti della nazionale italiana di sitting volley è il bagherese Gregorio Guzzo, tesserato proprio con la Volley Palermo.
“L’incontro con Gregorio è frutto di una casualità. Un giorno in società mi parlarono di lui e del fatto che in passato giocava validamente nel campionato federale di serie D, pur essendo privo di un arto. Immediatamente scattò una ricerca spasmodica per rintracciarlo e convincerlo a giocare nel sitting, nonostante lui avesse chiuso con la pallavolo da tempo. Ma quando sei uno sportivo nell’anima lo sarai sempre. E così si allenò con noi, partecipò con la nostra squadra ad un appuntamento nel campionato italiano e il ct della Nazionale lo convocò all’istante. Oggi Gregorio Guzzo è un giocatore della Nazionale Italiana di sitting volley ed è vice campione europeo di beach paravolley, una bella storia“, conclude Linda Troiano.
Il Volley Palermo Academy, un cantiere di idee
Un cantiere di idee, anzi un vero e proprio laboratorio, quello del Volley Palermo Academy. Dove Linda Troiano mette a disposizione la sua esperienza e le sue competenze al servizio di coloro che vogliono intraprendere il percorso di allenatore. Un corso di preparazione da vivere in prima persona a contatto con l’ambiente di una squadra ben rodata, che prescinde dal diverso percorso ufficiale del corso federale. Qui si respira il sano agonismo e ciò che i manuali non possono spiegare talvolta con la teoria, ovvero la gestione di un gruppo e la sua implicita psicologia. In buona sostanza un vademecum integrativo per sapersi orientare ed affrontare al meglio il tracciato ufficiale dei corsi organizzati dalla Federazione Italiana Pallavolo.
Foto di copertina: © Alessandra Lo Monaco