I casi di decesso finora registrati in seguito alla somministrazione del vaccino Astrazeneca hanno già portato agitazione in buona perte del territorio europeo. Dopo la Danimarca, che ha sospeso la distribuzione del farmaco, anche in Irlanda si va verso la stessa direzione. In Italia già sono già due i lotti bloccati, in seguito a due morti in Sicilia e una in Piemonte.
Dopo la posizione assunta dall’Aifa, che ha definito “ingiustificato” l’allarme, anche Astrazeneca rassicura sul fatto che i numeri non siano preoccupanti:
«Un’attenta revisione di tutti i dati di sicurezza disponibili su oltre 17 milioni di persone vaccinate in Ue e UK con il vaccino Covid-19 AstraZeneca non ha evidenziato un aumento del rischio di embolia polmonare, trombosi venosa profonda o trombocitopenia , in qualsiasi fascia di età, sesso, lotto o in un determinato Paese“.
“Su 17 milioni di vaccinati, – prosegue Astrazeneca – si sono verificati 15 eventi di trombosi venosa profonda e 22 eventi di embolia polmonare, in base al numero di casi ricevuti all’8 marzo. Un numero molto più basso di quanto ci si aspetterebbe che si verifichi in una popolazione generale di queste dimensioni, e simile per altri vaccini Covid-19 autorizzati.”
Nel corso della produzione del vaccino – specifica l’azienda biofarmaceutica anglo-svedese – AstraZeneca, i suoi partner e più di 20 laboratori di test indipendenti conducono più di 60 test di qualità. Nessuno di questi ha mostrato motivo di preoccupazione.”