L’intervento al Parlamento Europeo di Strasburgo dell’eurodeputata Francesca Donato, candidata a sindaco di Palermo, ha suscitato l’accesa reazione dell’on. Pina Picierno (PD), che presiedeva la seduta quale vicepresidente. Oggetto della discussione il massacro del Bucha, le cui orrende immagini hanno fatto il giro del mondo negli ultimi giorni.
“Le sanzioni al popolo russo e bielorusso non hanno sortito alcun effetto sullo scenario bellico, mentre hanno innescato una gravissima crisi energetica e ripercussioni sui sistemi industriali, agricoli e alimentari dei Paesi europei”. Così ha affermato la Donato nel corso del suo intervento.
“Oggi – ha proseguito – sento proporre addirittura un embargo totale del gas russo, nei fatti assolutamente insostenibile per la nostra economia, sulla base dei fatti di Bucha riferiti dal governo ucraino, ma sulla cui veridicità ci sono già molti dubbi. Dovremmo piuttosto mandare un’inchiesta indipendente in Ucraina per indagare sulla reale dinamica dei fatti e sulle reali responsabilità per le violenze e i massacri a danno dei civili”.
Questo il passaggio che ha causato l’accesa replica di Pina Picierno. “Quest’aula non può diventare megafono di posizioni che sono assolutamente non accettevoli. Il massacro di Bucha, onorevole Donato, è sotto gli occhi di tutti. E noi non possiamo accettare – lo dico con molta chiarezza – che in quest’aula venga messo in discussione addirittura questo. I massacri che stanno avvenendo in queste ore di civili innocenti sono sotto gli occhi di tutti”.
“Quest’aula non è equidistante – ha proseguito la Picierno -. C’è un aggressore, che è Putin, e c’è un aggredito che sono i cittadini ucraini, che quest’aula e le istituzioni europee difendono. Se ne faccia una ragione”.
Un intervento che ha suscitato gli applausi dell’aula e lo sbigottimento di Francesca Donato, che ha condiviso su Facebook la propria posizione. “Al termine del mio intervento oggi in Plenaria a Strasburgo, l’On. Pina Picierno (PD), che presiedeva la seduta quale vicepresidente, ha irritualmente replicato alle mie parole, con toni assolutamente inadeguati al ruolo che rivestiva“.
La candidata a sindaco di Palermo afferma di non aver messo in dubbio il massacro di Bucha, ma di avere “chiesto un’inchiesta per accertarne le responsabilità, a fronte di elementi oggettivi di ambiguità”. “Oggi abbiamo assistito – prosegue – ad una pagina davvero degradante per quella che dovrebbe essere l’istituzione simbolo della democrazia europea: il diritto di intervento e la libertà di espressione di un deputato europeo, nell’esercizio delle sue funzioni, viene negato dal Presidente durante il dibattito in aula, snaturando l’essenza del dibattito stesso. Davvero una pagina inquietante, oltre che un brutto spettacolo per i cittadini che credono alla democrazia”.