“Io, giovane attore” per prevenire la ludopatia: presentato il progetto

I dettagli del percorso rivolto a studenti, genitori ed insegnanti

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Io, Giovane Attore, Campagna di prevenzione delle ludopatie” è il titolo del progetto che l’associazione “Elementi” promuove nell’ambito di un intervento di prevenzione e contrasto dei problemi legati alle dipendenze, in particolare alla ludopatia. Un percorso di 9 mesi, rivolto a studenti, genitori ed insegnanti degli istituti scolastici di Bagheria, di Carini e di Isola delle Femmine.

L’iniziativa vede la collaborazione di due Osservatori di area, istituiti per affrontare i fenomeni di dispersione scolastica e di disagio socio-educativo nei territori, insieme all’Unità Operativa di Educazione alla salute degli Ospedali riuniti di Villa Sofia e Cervello di Palermo.

“Abbiamo cominciato a partecipare già due anni fa con un progetto ‘pilota’ di pochi incontri realizzati per bambini con particolari problemi legati alla socialità. – spiega Floriangela Troia, responsabile dell’osservatorio 3-4 di Bagheria – Si tratta di interventi di prevenzione, non necessariamente su realtà già interessate dalle problematiche in esame. L’obiettivo è prima di tutto evitare che un eventuale isolamento del bambino possa sfociare in situazioni più gravi.

“Il territorio di Carini accoglie sempre le proposte progettuali di questo tipo. – Afferma Claudia Notaro, rappresentante osservatorio distretto 8 – Molti bambini risentono del contesto familiare, in cui sono presenti problematiche come quella trattata. Abbiamo selezionato i bambini che riteniamo a rischio, perché crediamo molto a questo progetto. La speranza è che sia solo l’inizio di una lunga collaborazione che possa abbracciare una porzione più ampia di comunità. “

Partner del progetto saranno anche il Comune e il Dipartimento di Scienze Psicologiche, Pedagogiche, dell’Esercizio fisico e della Formazione Università di Palermo. Il teatro e la formazione saranno gli strumenti che stimoleranno i bambini nel percorso di socializzazione e creatività, rafforzando gli elementi di coesione sociale che rendono più difficile sviluppare la ludopatia.

SVILUPPARE CONSAPEVOLEZZA DEL PROBLEMA

L’iniziativa si rivolge alle persone particolarmente vulnerabili, che sviluppano dipendenze a causa di fattori individuali e socio- ambientali condizionati dal frequente uso della tecnologia. Questi soggetti, proprio per la loro condizione di particolare suscettibilità, possono sviluppare un comportamento a rischio per la salute. Ciò può condurre verso uno stato di dipendenza patologica, come la ludopatia e il gioco d’azzardo.

Fondamentale, quindi, risulta sviluppare una consapevolezza su queste problematiche, fornendo
agli insegnanti e genitori strumenti che possano favorire la prevenzione e il riconoscimento dei segnali precoci del disturbo. Il fine è quello di aumentare il desiderio di socialità a scapito dell’utilizzo della tecnologia. “La letteratura individua il comportamento di dipendenza dal gioco d’azzardo come una ricerca spasmodica del gioco. – spiega Amelia Bucato Triglia, presidente dell’Associazione “Elementi” – Ciò avviene anche nel caso del cellulare, che impegnando il giovane nella maggior parte del tempo quotidiano gli rende impossibile comunicare, eliminando la capacità di mettersi in gioco, di assumere responsabilità.

Già da alcuni anni la nostra associazione ha pensato di utilizzare la cultura a favore della prevenzione e della crescita della società .– Prosegue la presidente nel presentare il progetto – Questo progetto, in particolare, coinvolge sia i bambini che tutta la comunità educante, formata da insegnanti e genitori. Insegniamo giocando, dando ai più piccoli le linee guida per affrontare soprattutto le difficoltà della vita, in particolare in un periodo complicato come quello che stiamo vivendo.”

PARTECIPANTI AL PROGETTO

Il progetto coinvolgerà bambini della scuola primaria, insegnanti e genitori attraverso un percorso che svilupperà abilità funzionali al miglioramento della qualità della vita dei ragazzi. In particolare i piccoli saranno impegnati in un percorso teatrale articolato e strutturato in varie fasi, che stimolerà alla socializzazione e creatività. In ogni incontro, della durata di due ore ciascuno, si proporranno “giochi” che hanno lo scopo di stimolare le capacità coordinative di corpo e mente.

Oltre ai laboratori di teatro, rivolti ai bambini selezionati dagli Istituti, si svolgeranno anche percorsi formativi per insegnanti e genitori. In particolare il 29 aprile esperti in materia tratteranno i rischi connessi all’utilizzo della tecnologia, i temi della prevenzione e dell’individuazione delle situazioni a rischio.

Il progetto proseguirà fino al 30 giugno, con laboratori settimanali per bambini di quarta e quinta elementare. Infine, tra il 26 e il 31 luglio, tutti gli alunni che avranno partecipato ai laboratori di Bagheria e Carini si riuniranno a Palermo per preparare un video che sarà proiettato ad inizio del nuovo anno scolastico in due istituti, di Bagheria e Carini, in un momento pubblico aperto a tutti.

“ATTORI DELLA PROPRIA VITA”

Credo nell’eccellenza di questo progetto. – Afferma la dottoressa Picone, dirigente psichiatra dipartimento dipendenze patologiche dell’Asp di Palermo – Ho visto all’opera elementi creativi, ed è un esperienza emozionale assolutamente straordinaria per noi adulti, figuriamoci per i bambini. Come tecnici del settore abbiamo la necessità di fare un lavoro di prevenzione corretto, competente e mirato. Intervenire in fasi precoci dello sviluppo significa avere dalla nostra parte uno straordinario potenziale che possa aiutare i bambini ad essere, come dice il progetto, ‘attori della propria vita’.

I Percorsi formativi saranno condotti da Giuseppe Maniaci, psicologo del Policlinico di Palermo specialista in disturbi del comportamento, e da Salvo Siciliano, responsabile delle attività di educazione alla salute dell’azienda ospedaliera Villa Sofia-Cervello.

“Soltanto costruendo una rete possiamo affrontare questo serio problema di sanità pubblica, – afferma il dottor Siciliano – che a volte rimane nascosto da altre emergenze ma continua ad esistere. L’offerta del gioco è massiccia e legata a una strategia di mercato che spesso sconfina nell’illegalità. La ludopatia è una malattia sociale diffusa capillarmente nei meandri delle famiglie e delle comunità. Costruire e promuovere un percorso del genere rappresenta una sorta di difesa attiva e dinamica.”

LA SODDISFAZIONE DELLE ISTITUZIONI

Durante la presentazione di “Io, giovane attore” è intervenuto anche l’assessore alla cittadinanza e al sociale del comune di Palermo Giuseppe Mattina: “I comuni dovrebbero fare di più su questi temi. La ludopatia è un problema che si può riscontrare fin da piccoli, e finisce per affliggere moltissime famiglie, non solo palermitane. È un qualcosa che non riguarda solo l’aspetto patologico preso in carico ma tutti gli aspetti educativi. Alcune famiglie, anche quelle che versano in condizioni economicamente disagiate, vivono questo problema in maniera devastante. Seppur il covid abbia diminuito la presenza fisica nei luoghi di gioco, il problema persiste in versione online. Questa è un un iniziativa importante, – ha concluso l’assessore – perché parte dai ragazzi, dalle scuole, da una sinergia tra aspetti sociali e sanitari, di volontariato e di terzo settore.”

Soddisfatto del progetto anche Maurizio Lo Galbo, assessore alla pubblica istruzione del comune di Bagheria: “Quando ci è stato proposto di fare parte di questa rete non ci abbiamo pensato due minuti. Abbiamo necessità di sensibilizzare il nostro territorio, collaborando all’iniziativa anche dal punto di vista logistico. Mettiamo a disposizione le nostre risorse comunali, così da potere aiutare chi soffre di questa patologia ad uscirne prima possibile”.

Siamo molto contenti che questo progetto si svolga all’interno del nostro territorio. – Afferma con soddisfazione il vicesindaco di Carini Salvatore BadalamentiUn progetto del genere lancia i presupposti per capire come risolvere la problematica della ludopatia, e la cosa più significativa è che siano presenti le scuole e le famiglie.”