Mattia Piazza, di professione stilista, racconta della sua passione per il mondo della moda, per la bellezza dei costumi e delle creazioni, delle sue esperienze di lavoro fuori dalla Sicilia e del suo rientro a Palermo dove ha deciso di lavorare ed esprimere la sua arte e il suo talento.
“Amo immaginare luoghi e visitare le diverse stanze di una casa. Cerco di non circoscrivermi in un ambito creativo specifico ma di esprimere i miei sentimenti a 360 gradi, tramite l’abbigliamento, la musica e le scenografie. Cerco di affrontare la vita con la stessa innocenza di quando a cinque anni provavo i cappotti della nonna”.
“È impossibile svestirmi dal mio ruolo, poiché affronto il mio lavoro con verità e onestà. Per questo sarebbe impraticabile scindere i due aspetti. Trovo che un designer sia come un antropologo, in qualunque contesto o situazione cerco di capire i modi in cui l’essere esprime sé stesso. Se dovessi descrivere in modo pratico le mie giornate, vi direi di quanto amo perdermi nelle stanze infinite che la mia Palermo sa darmi, il rumore, gli odori, il caldo e poi i gelsomini e l’ombra dei ficus della marina”.
“Ho sempre avuto l’esigenza di dare forma al mio contenuto. Ho sperimentato diversi mezzi, la chitarra classica, il canto. Casa Preti è stata il catalizzatore delle mie passioni, un luogo dove esprimermi liberamente, osare, immaginare e su tutto dare la possibilità di sognare”.
“Palermo è il luogo della mia infanzia, un mix di luce e contraddizioni. Amo i colori della città sotto la luce crudele dell’estate. La varietà dei volti che incontri nei vicoli, così come la stratificazione delle esperienze artistiche che si sono avvicendate nella mia isola, sono un continuo punto di partenza per nuove visioni. Palermo è un luogo di confine ma soprattutto di unione tra anime diverse, una sintesi continuamente irrisolta, come la vita e come gli amori, vera e irreale allo stesso tempo”.
“Palermo ha un aspetto lento e indolente che non può non suscitare fascino. Esiste uno spazio e un tempo per la riflessione che difficilmente ho riscontrato altrove. In questo ogni città è peculiare ma non farei troppi paragoni poiché ognuna di loro a suo modo mi ha dato la possibilità di crescere”.
“In primis avere la capacità di ascoltare, essere assetati e lasciarsi inquinare dalla verità. Dopo di che rendersi conto di un pensiero che sembra banale, non si può piacere a tutti. Vi renderete conto col tempo che esistono innumerevoli target di gusti e pensieri. Non è detto che la vostra opinione sia universale, di conseguenza capire ciò che vi piace e difenderlo con tutte le vostre forze”.
Mattia Piazza:
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Servizio fotografico a cura di Carmela Rizzuti:
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Intervista di Andrea Giostra
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