Omicidio alla Zisa, un video incastrerebbe l’assassino: ha agito a volto scoperto
Il killer in sella ad uno scooter avrebbe seguito Incontrera, che si muoveva a bordo della sua bici. Dopo il secondo sparo la vittima sarebbe caduta per terra intralciando il percorso dell’uccisore, inciampato anche lui prima di sparare un ultimo colpo e darsi alla fuga
Procedono senza sosta le indagini sull’omicidio di Giuseppe Incontrera, ucciso la mattina del 30 giugno in via Imperatrice Costanza, in zona Zisa. Il 45enne aveva precedenti per spaccio, violazione della sorveglianza speciale e rapine; era inoltre membro di una banda specializzata in colpi a istituti di credito del Nord Italia nei primi anni 2000.
Nuovi dettagli sulla dinamica dell’omicidio emergerebbero anche grazie all’apporto di un video, che avrebbe immortalato il momento dell’uccisione. Nonostante fossero le otto del mattino, l’assassino avrebbe agito a volto scoperto. In sella ad uno scooter senza targa ha inseguito Incontrera, che viaggiava a bordo della sua bici. Poi il primo colpo di pistola, seguito da un secondo. A questo punto la vittima è caduta lungo il tragitto dell’assassino, caduto anche lui per terra. Rimessosi in sella allo scooter, ha sparato il terzo colpo per poi darsi alla fuga.
OMICIDIO GIUSEPPE INCONTRERA, SI INDAGA PER RISALIRE ALL’AUTORE
L’aver agito a volto scoperto farebbe pensare ad un gesto rabbioso. La prima ipotesi era stata quella di una sparatoria giunta al culmine di una lite, legata magari ad un incidente stradale. La Scientifica, recatasi sul posto, aveva infatti condotto i rilievi nei pressi di un’auto parcheggiata con il parabrezza danneggiato.
Tuttavia, si è fatta poi strada l’ipotesi del delitto mafioso, legato alle dinamiche di controllo del territorio. Incontrera, infatti, era il consuocero di Giuseppe Di Giovanni, arrestato nel 2015 e poi assolto, fratello dei boss di Porta Nuova Tommaso e Gregorio Di Giovanni. Quest’ultimo, in particolare, è attualmente detenuto al 41 bis, dopo la condanna in primo grado.
A causa delle parentele di Giuseppe Incontrera, ucciso proprio a poca distanza dalla macelleria dei Di Giovanni, a indagare sul caso è il procuratore aggiunto Paolo Guido, a capo del pool magistrati antimafia a Palermo. Il sospetto è dunque che all’origine del delitto vi siano motivazioni inerenti agli affari malavitosi del quartiere Zisa, in modo particolare legati alle piazze di spaccio. Pare che Incontrera, infatti, sarebbe stato destinato a ricoprire un ruolo importante all’interno delle organizzazioni mafiose di zona, situazione che probabilmente avrebbe creato disturbo a qualcuno.
Al quadro si aggiungono, inoltre, i modi bruschi che vengono attribuiti all’uomo. Atteggiamenti violenti che potrebbero averlo reso inviso a molti e che potrebbero forse essere all’origine anche dell’omicidio.