San Vito Lo Capo, Sara Favarò ospite della rassegna “Bouganville”
Appuntamento l’11 agosto alle 21:30 presso gli spazi di Palazzo La Porta
Sara Favarò protagonista, con il suo libro “La Terra degli Dei. Miti e Divinità Siciliani” del nono incontro della rassegna letteraria “Bouganville“.
Tra gli appuntamenti culturali più importanti dello scenario nazionale, la kermesse è organizzata dal Comune e della Pro Loco di San Vito Lo Capo, in provincia di Trapani.
Inaugurata lo scorso 8 luglio, è in programma fino al prossimo 3 settembre.
A colloquio con la poliedrica autrice – scrittrice, poetessa, giornalista e artista – Giacomo Pilati, anch’egli giornalista e scrittore, curatore della manifestazione giunta alla ventiduesima edizione.
L’incontro si terrà mercoledì 11 agosto alle 21:30 presso gli spazi di Palazzo La Porta.
IL LIBRO
Al centro dell’iniziativa letteraria, i miti e le divinità che hanno profonde radici in Sicilia.
Elementi che per Sara Favarò sono oggetto di studio approfondito poiché rappresentano anche un ‘occasione per rivalutare i luoghi.
E con essi, i culti e i riti dell’isola, dei quali sono riscontrabili ancora oggi testimonianze architettoniche e resti di altari votivi.
Templi, bassorilievi, statue, fonti d’acqua, monumenti e tanti altri preziosi reperti che meritano una rilettura anche alla luce di nuove e recenti scoperte.
L’ opera, edita da Di Girolamo, espone in ordine alfabetico, in duecentoquaranta pagine, il lungo elenco di miti e divinità che derivano dalla Sicilia o che sono ad essa connessi.
L’ autrice compie un viaggio a ritroso nel passato mitologico dell’isola, attraverso le credenze religiose autoctone e analizzando anche quelle legate alla mescolanza con i culti e i riti dei popoli.
Popoli di estrazione diversa che, a vario titolo, hanno vissuto in Sicilia e culti che, quasi integralmente, si configurano quale sintesi di acquisizione di nuove fedi, ellenica e romana in primis.
Le loro origini sono da ricercare nell’isola, alla quale Sara Favarò restituisce, attraverso il saggio, le originarie confessioni mitologiche.
IL PENSIERO DELL’ AUTRICE
Per Sara Favarò, si tratta della settantesima pubblicazione.
Un libro che, di certo, contribuisce a fare chiarezza su un aspetto poco noto della Sicilia, a metà strada tra le credenze popolari e l’etnoantropologia.
“I miti – spiega – nascono dal bisogno intrinseco dell’uomo di credere in qualcosa di superiore che possa operare prodigi, a partire dalla prosecuzione della vita oltre la morte”.
Confessioni che hanno un preciso riscontro in alcuni elementi della natura, dalle montagne ai corsi d’acqua.
Montagne sacre, sedi di divinità, culti e riti.
“Basti pensare al vulcano Etna – chiarisce l’autrice – o al Monte Pellegrino di Palermo”.
Il primo, per i catanesi, è ‘a muntagna per eccellenza; il secondo, per lo storico Polibio, era il Monte Ercte.
LA FIGURA DELLA DONNA
Un aspetto sul quale Sara Favarò si sofferma è quello femminile.
“Oltre alle divinità fluviali maschili – racconta – le fonti d’acqua avevano il loro riferimento mitologico nelle belle ed aggraziate Ninfe”.
Un aspetto del femminino che in Sicilia è stato predominante fin dal sorgere dei miti.
Basta pensare, in tal senso, alla Magna Mater di Enna.
“Essa – spiega la scrittrice – rappresenta il fulcro di una cultura che vede la figura della donna preminente”.
Più precisamente, l’espressione di un matriarcato che si è fatta traccia per una forma di potere femminile che, nel tempo, è rimasto al chiuso, nelle case.
Un potere forte che, al di là di certi ambiti familiari, precludeva alla donna la parità sociale.
Senza dimenticare gli influssi culturali maschilisti di greci, romani, della cultura cattolica e di tutte le religioni monoteiste.
I CONTRIBUTI ALL’ OPERA
Di particolare pregio, il disegno di copertina di Tiziana Crivello e l’introduzione al testo dell’ingegnere Franco Favarò, studioso del pensiero esoterico occidentale.
Secondo quest’ultimo, il merito principale del saggio è quello di delineare un percorso evolutivo della specie umana che “si concretizza nella conoscenza dei linguaggi con cui l’universo si manifesta”.
Uno studio che, prendendo le mosse dai miti e dalle divinità, elenca “simboli e analogie del percorso dell’uomo che dall’io lo porta al sé”.
Il testo si arricchisce inoltre della prefazione dello studioso di mitologia Alberto Samonà, assessore regionale dei Beni Culturali dell’Identità Siciliana.
“La Sicilia – scrive nella presentazione – è terra in cui il confine tra mito e realtà è davvero molto sottile, terra emanante un’energia divina e un anelito universale palpabili e respirabili solo a chi riesce a vedere oltre, e a cogliere altro”.