Salvini in via D’amelio, ricordo e passerella

Quella mascherina del leader della Lega che fa discutere

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Matteo Salvini è così, uomo di spettacolo, più che di politica. Perfetto, quindi, in questi tempi di politica spettacolo in cui, per fare un esempio nel campo avverso, un premier annuncia i suoi provvedimenti in TV prima che in Parlamento.

MATTEO SALVINI INDOSSA UNA MASCHERINA CON IL VOLTO DI PAOLO BORSELLINO

COME IN UNO SHOW


Ma Salvini è inarrivabile perché è l’emblema di una comunicazione politica usa e getta, del vuoto di significato che c’è oltre l’apparenza: “Un sorriso per la stampa”, e poi via, verso la prossima posa. Ogni suo gesto pare fatto più a beneficio di telecamere che non per un moto spontaneo o per una spinta ideale.
Oggi è toccato al ricordo di Paolo Borsellino, con tanto di mascherina col volto del giudice ucciso nel 1992 con la sua scorta. C’è anche una evoluzione nella iconografia salviniana: dalle felpe alle mascherine. Una per ogni occasione. Un esibizionismo che finisce per apparire, e essere, dissacratorio, offensivo oltre che strumentale. Come tutte le messe in scena.

POCHI FATTI TRA FELPE, PAROLE E MASCHERINE


E, come tutte le messe in scena, dietro il sipario, dietro le quinte, c’è il vuoto. Che è il bilancio di Salvini da ministro dell’Interno nella lotta alla mafia. Tanti tweet, tante dichiarazioni di plauso per gli attesti eseguiti dalle forze dell’ordine, qualche perentorio “la mafia fa schifo” , sempre via social, ma pochi fatti. Checché ne dicano i suoi uomini, qui in Sicilia. Ecco, dopo questa rappresentazione nell’eterna tournée di Salvini in giro per l’Italia in perenne campagna elettorale, la commemorazione di Paolo Borsellino è una tappa. Si pensa già alla prossima. Sempre a beneficio di telecamere e con una nuova mascherin