Roberta Siragusa, colpita più volte e poi bruciata viva. Vanessa Zappalà, tirata per i capelli e poi uccisa con almeno sette colpi di pistola davanti ai suoi amici. Piera Napoli, massacrata con una decina di coltellate mentre i figli dormivano. Ada Rotini, uccisa con ben 30 coltellate tra cui quella fatale alla gola. Carmela Petrucci, accoltellata e sgozzata nell’androne del condominio di casa sua. Sono solo alcune delle tante donne che ogni giorno muoiono uccise da un uomo. Dal dicembre del 1999, ogni 25 novembre, si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Ogni giorno, in Italia, ci sono 89 donne vittime di violenza di genere. Su un totale di 263 omicidi volontari compiuti in Italia dal 1° gennaio al 21 novembre 2021, 109 hanno riguardato donne. Di questi, 93 sono avvenuti in ambito familiare-affettivo e, in particolare, 63 per mano del partner o dell’ex partner. Numeri che in percentuale mostrano un aumento consistente delle vittime di genere femminile (+8%) rispetto allo stesso periodo del 2020. Sono i dati che emergono dal report sugli omicidi volontari aggiornato settimanalmente dal servizio analisi della Polizia Criminale, con un focus sulle vittime di genere femminile.
Spettacoli, mostre, incontri, letture. Ma anche l’inaugurazione di nuove panchine rosse in parchi e giardini, l’illuminazione di rosso delle porte storiche della città e moltissimi appuntamenti. Sono numerose e di vario tipo le iniziative organizzate per il 25 novembre – Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – per sensibilizzare, approfondire, analizzare e cambiare la realtà.
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come data della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare in quel giorno attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne. In molti paesi, come l’Italia, il colore esibito in questa giornata è il rosso e uno degli oggetti simbolo è rappresentato da scarpe rosse da donna, allineate nelle piazze o in luoghi pubblici.
L’idea è nata da un’installazione dell’artista messicana Elina Chauvet, Zapatos Rojos, realizzata nel 2009 in una piazza di Ciudad Juarez, e ispirata all’omicidio della sorella per mano del marito e alle centinaia di donne rapite, stuprate e assassinate in questa città di frontiera nel nord del Messico, nodo del mercato della droga e degli esseri umani. L’installazione è stata replicata successivamente in moltissimi paesi del mondo, fra cui Argentina, Stati Uniti, Norvegia, Ecuador, Canada, Spagna e Italia.
Una sedia vuota per ricordare l’assenza di una donna vittima di femminicidio. L’Asp di Palermo aderisce alla campagna “Posto Occupato”, in occasione domani, giovedì 25 novembre, della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne. Nei Punti Unici di Accesso, nei Presidi Territoriali di Assistenza o nei Consultori Familiari verrà posizionata una sedia vuota con sopra immagini o messaggi per ricordare le donne vittime di femminicidio. L’iniziativa ha lo scopo di sensibilizzare ogni essere umano sulle violenze fisiche e psicologiche che milioni di donne di tutto il mondo soffrono dentro e fuori le mura domestiche. Saranno anche affissi e ben visibili locandine che ricordano il numero telefonico antiviolenza e stalking 1522, attivo tutti i giorni 24 ore su 24.
Il Teatro Biondo di Palermo aderisce alle manifestazioni per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne illuminando di rosso, per tutta la giornata del 25 novembre, la facciata di via Roma. L’iniziativa conferma l’attenzione e l’impegno che il Biondo dedica alle tematiche legate al contrasto della violenza di genere e alla promozione di una cultura del rispetto e dei diritti.
Una panchina rossa davanti al carcere Ucciardone per celebrare la giornata internazionale per contro la violenza sulle donne. L’inaugurazione si svolgerà giovedì 25 novembre alle 12 su iniziativa del gruppo RosaLega Altofonte guidato da Valentina Romeo insieme con la Lega Giovani Palermo coordinata da Elisabetta Luparello. Oltre al Laboratorio una donna presieduto da Maricetta Tirrito, realtà nazionale per la tutela dei diritti delle donne e dei più deboli che in città opera con uno sportello d’ascolto nei locali dell’associazione Progetto per la Sicilia di via dei Cantieri 3.
Anche nella provincia di Palermo è presente una ‘Rete Antiviolenza’ dei Carabinieri composta da 1 militare per ogni Stazione nella città di Palermo e 1 o 2 militari per ogni Compagnia fuori dalla città, selezionati nei vari gradi per particolari attitudini personali e professionali, i quali fiancheggiano i colleghi delle Stazioni Carabinieri dell’intera provincia di Palermo per sostenerli nel poliedrico dialogo con le vittime di reati di genere. Si tratta di operatori distintisi per una più spiccata sensibilità nella delicatissima materia. Questi militari che fanno parte della citata ‘Rete’perfezionano lo studio sui fattori di rischio, sulle procedure di intervento e sull’accesso al ‘sistema Giustizia’, con particolare riguardo alle misure a sostegno delle vittime.
La ‘Rete’ del Comando Provinciale Carabinieri, in collaborazione con il Soroptimist International d’Italia,ha a disposizione degli ambienti protetti, nell’ambito del progetto “Una stanza tutta per sé”, locali realizzati per l’ascolto delle vittime che sono ubicati al Comando Provinciale Carabinieri di Palermo, presso la Stazione di Palermo Oreto e alla Compagnia di Cefalù. Un’altra ‘stanza’ dedicata è stata realizzata presso la Compagnia di Monreale.
In questa giornata importante l’Arma dei Carabinieri in Provincia di Palermo: