In vista delle prossime elezioni amministrative, che dovrebbero svolgersi il 29 maggio prossimo, si cominciano a delineare, con enorme ritardo, i candidati a Sindaco della città di Palermo. Mancano meno di tre mesi ed ora si corre. Non c’è più il tempo per mettere tutti d’accordo, e in alcuni casi viene a mancare il dialogo. Non rimane tempo nemmeno per eventuali primarie. E, c’era da aspettarselo, all’interno delle coalizioni non possono che traballare alcuni equilibri.
Il centrosinistra, che dovrebbe essere formato da PD, M5S, Sinistra Civica Ecologista e liste civiche, sembra orientato sul noto architetto Franco Miceli. Pur trattandosi di un profilo degno di grande rispetto, non scalda i cuori della maggior parte degli elettori di centrosinistra. In molti non ricordano o non hanno vissuto per ragioni anagrafiche i suoi trascorsi politici. Anche se per tanti è uno sconosciuto, Miceli è stato a capo della segreteria politica del Pds alla fine degli anni ’80 ed ha partecipato attivamente da Assessore alla cosiddetta primavera palermitana. Il neocandidato è uno stimato professionista, tanto da essere stato eletto Presidente dell’Ordine nazionale degli architetti. Le sue competenze potrebbero fare molto comodo ad una città che è deficitaria dal punto di vista infrastrutturale.
La proposta di Franco Miceli ha creato però qualche spaccatura all’interno dell’area progressista. Soprattutto nel Partito democratico e nel Movimento 5 stelle. Non fa di certo salti di gioia l’attuale sindaco di Palermo Leoluca Orlando, che come successore vorrebbe il suo fedelissimo Fabio Giambrone. Qualche muso storto è arrivato anche dal fronte giovani del PD, che ha centrato la sua opposizione sull’età di Miceli. L’architetto, infatti, è prossimo a compiere 70 anni.
Anche in casa grillina non tutti sono concordi sul nome scelto. La capogruppo pentastellata a Sala delle Lapidi, Viviana Lo Monaco, avrebbe preferito un dialogo all’interno della compagine, e ha inviato una lettera ai vertici romani per manifestare il suo disappunto. “Neanche nel peggiore dei sogni avrei immaginato di apprendere dai giornali di una trattativa (data quasi per conclusa) sul nome di un candidato sindaco della “coalizione” progressista che include il M5S – ha scritto la capogruppo -. Uno stimabile professionista, a quanto leggo, ma che a due mesi dalle elezioni amministrative della mia città, temo non avrà neanche il tempo di conoscerci o di condividere un progetto di rilancio per Palermo”.
Al polo progressista con Franco Miceli potrebbe aggiungersi in queste ore Sinistra delle idee, guidata dall’ex Consigliere Comunale Ninni Terminelli, che ha aderito al progetto di Sinistra Civica Ecologista. Terminelli, nei giorni scorsi, aveva annunciato la sua partecipazione alle Primarie. Ma domani, nel corso dell’assemblea online di Sinistra delle Idee, dovrebbe ufficializzare il passo avanti, rafforzando il fronte a sostegno di Miceli. Sinistra Civica Ecologista vede al suo interno: Sinistra Conune, Articolo 1, Sinistra delle Idee, Sinistra Italiana, Rifondazione Comunista, Possibile, Reds, Socialisti e indipendenti.
Importanti saranno le scelte di Azione, guidato dal leader politico Carlo Calenda, e di +Europa, che potrebbero scegliere di fare strada con Pd, M5S, Sinistra ecologista e liste civiche, o di unirsi a Davide Faraone sindaco e quindi al progetto Italia Viva. Senza Calenda e senza +Europa, il partito di Renzi a Palermo dovrebbe fare strada da solo.
Idee ancora non definite nel centrodestra. Roberto Lagalla è il nome che si fa all’interno di Forza Italia da mesi. Ma molto dipenderà dall’eventuale candidatura di Musumeci alle prossime elezioni regionali. Se l’attuale presidente dell’Ars dovesse essere in corsa per la Presidenza dell’isola sarà più probabile che si punti ad Alessandro Aricò per la poltrona di Sindaco. Viceversa FI, insieme alla coalizione che dovrebbe essere formata con Lega e Udc, dovrebbe puntare forte sull’ex Rettore. Resta staccato Fratelli d’Italia che ha già annunciato Carolina Varchi.
Intanto, dopo Davide Faraone, che ha anticipato di molto le tappe, in città si cominciano a vedere manifesti elettorali di candidati a Sindaco: su tutti quello di Rita Barbera, ex direttrice del carcere Pagliarelli, sostenuta da un comitato di cittadini, e quello di Totò Lentini, capogruppo dei Popolari e Autonomisti all’Ars, che si presenta ai palermitani con lo slogan, un po’ vintage, “la politica del fare”.
Senza primarie non dovrebbe essere più tra i papabili, a quanto pare, l’impegnatissima Mariangela Di Gangi, presidente del laboratorio ‘Zen Insieme’, un profilo molto gettonato fra i giovani della sinistra palermitana.