Rapinatore distratto lascia le impronte: in manette un 20enne della Noce

A quanto pare i guanti non sono utili solo per contrarre il Covid, ma anche per non contrarre anni di galera. Un giovanissimo del quartiere Noce è stato infatti identificato a causa di una svista. Durante una rapina del 12 giugno 2019, il criminale ha sfiorato con le dita il bancone della farmacia sotto attacco. Solo questa piccola traccia, ha permesso l’incarcerazione del ladro poco attento, da parte della Polizia. Quel riflesso istintivo è diventato un importante punto di partenza per il Gabinetto Regionale di polizia scientifica.

L’aggressore si chiama Salvatore Di Stefano, 20enne palermitano del quartiere Noce. Salvatore peró non era solo e insieme ad altri due ragazzi, anch’essi giovanissimi, faceva parte di una banda. I tre giovani, con il volto coperto e armati di pistola, minacciarono il titolare di una farmacia della Zisa per farsi consegnare un bottino di 300 euro. Gli investigatori della sezione Antirapina della Squadra mobile, insieme ai colleghi del commissariato di polizia Zisa-Borgo Nuovo, al termine di un’articolata attività investigativa, hanno inchiodato il ragazzo. Per Di Stefano è scattato un provvedimento di custodia cautelare in carcere

Grazie a scrupolosi approfondimenti investigativi – dicono dalla questura – è stato possibile contestare al malvivente due diverse rapine, compiute a distanza di pochi mesi, di cui una portata a termine e l’altra fallita per il tempestivo intervento degli agenti di polizia. La prima risale al tardo pomeriggo del 23 maggio del 2019, quando una nota radio diramata dalla sala operativa ha diffuso la notizia della fuga di due giovani che avevano appena tentato di mettere a segno una rapina ai danni di un supermercato in via Paolo Veronese. Uno dei due ragazzi, ancora minorenne, poi arrestato in flagranza di reato dai poliziotti della Mobile, aveva puntato una pistola contro uno dei cassieri e lo aveva minacciato per farsi consegnare il denaro custodito all’interno della cassa, mentre il complice era rimasto all’esterno a fare da “palo”, attendendolo a bordo di un ciclomotore


In quella circostanza però i dipendenti si sono ribellati e avevano cercato di opporre resistenza così da mettere in fuga il ragazzo, in modo anche da temporeggiare e chiamare le forze dell’ordine. A quel punto, è partita la ricerca da parte degli equipaggi delle volanti e dei poliziotti dell’Antirapina. Sono state
estrapolate anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza, che filmavano l’assalto. La polizia ha notato dei particolari dell’abbigliamento e del modello di pistola, che poi si è rivelata essere una pistola giocattolo, ma utilizzata senza tappo rosso. 

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